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Bolla surreale al PCA Super High Roller, Newey muore con 2 ante! Selbst ed Esfandiari al tavolo finale
“La bolla più incredibile della storia del poker mondiale”.
Non possiamo che condividere le parole del collega Andrea “Topkapias” Borea che, fino alle 8:00 inoltrate di questa mattina, dopo oltre dieci ore di diretta, ha commentato per Pokerstars lo streaming del Super High Roller PCA da 100.000$ di buy-in.
In compagnia della sua cronaca, abbiamo seguito lo svolgimento della fase più calda del torneo, attirati dal mostruoso field ancora in gara.
Si ripartiva in 25 e intorno alle 2:00 della notte si era già scesi a 13 left, esattamente a meno quattro dalla bolla. Fiduciosi, siamo rimasti in collegamento e verso le 4:00 l’austriaco Max Altergott chiudeva in decima piazza aprendo, di fatto, l’unofficial final table.
A questo punto la situazione era ben delineata: la strepitosa Vanessa Selbst comandava il tavolo con circa 90 bb. Seguivano Antonio Esfandiari, Dan Shak e Matt Glantz in posizione piuttosto comoda. Dietro arrancavano almeno in tre: Paul Newey, Anthony Gregg e Ole Schemion avevano tra i 7 e i 12 big blinds ed era facile credere che uno di loro sarebbe stato il bubble-boy del torneo.
La bolla di un Super High Roller, di certo, non è tra le più leggere mai viste: l’ottavo incassa infatti 217.000$ mentre il nono torna a casa a mani vuote. In fondo, però, si tratta di poco più del doppio del buy-in e i giocatori iscritti a un torneo del genere dovrebbero giocarsi in maniera relativamente serena questo step del torneo. Le gambe, invece, tremano anche ai super pro: la paura inizia a prendere corpo in gran parte dei players al tavolo e l’azione è sempre più tirata.
All’improvviso arriva il primo cooler: Fabian Quoss apre con AA
, Mike McDonald tribetta con J
J
, Quoss le mette tutte e il canadese decide di chiamare. Board liscio e McDonald si aggiunge alla “combriccola” degli short.
Passano i minuti, aumentano i bui e nessuno vuole uscire. La partita inizia a prendere sembianze tra l’ilare e l’imbarazzante: non si sta più giocando a poker, si aspetta soltanto che i bui crescano e mangino pian piano gli short stack.
Il primo a prendere “coraggio” è Anthony Gregg che decide di pushare i suoi ultimi 5 big blinds da cutoff con KQ
. Matt Glantz chiama da big blind con 8
9
. Donna facile al flop e double up per l’americano.
E’ ora il turno di Paul Newey. L’unico amatore del tavolo manda i resti con soli due bui rimasti (!) con A8
. Esfandiari chiama da bb senza guardare le carte e si ritrova dominato: 8
10
. Il dealer gira il flop mostrando un 10
come window card, ma subito dietro compare un A
che fa sorridere Newey. Con questo double-up, grazie anche alle corpose ante, Newey torna a 6 big blinds e a questo punto tocca all’austriaco Ole Schemion giocarsi il colpo.
Apre Glantz da cutoff con KQ
e Schemion, rimasto a sua volta con 2 bb, chiama dal grande con Q
5
. Sembra l’epilogo, ma il board non è della stessa opinione: due cuori al flop, gutshot al turn e colore chiuso al river per il “mini” double up di Schemion.
Sono le 6:30 del mattino e abbiamo quattro giocatori sotto i 10 bb. La Selbst ed Esfandiari continuano a fare il “lavoro sporco” mettendo continua pressione agli short che si accorciano ulteriormente. Scoccano le 7:00 e i bui aumentano. A questo punto sembra questione di minuti, ma ecco il colpo di scena.
Dopo l’ennesimo fold generale apre Quoss x2 a 120.000, chiamano sia la Selbst che Shak dai bui. Il flop recita: J10
6
. Donkbet di Vanessa a 165.000, Shak sale fino a 400.000, fold di Quoss e chiama la Selbst. Turn 6
. Check di Vanessa e improvviso push 1.200.000 chips di Shak. Smorfia della campionessa newyorkese che, dopo circa 30 secondi, decide comunque di chiamare: Vanessa mostra A
J
, Shak ha 9
10
, una combo draw che ha però perso parecchia equity: il business man è al 25% e, nonostante gli oltre 30bb di inizio mano, rischia di essere clamorosamente l’uomo bolla del torneo!
Il river, però, ha altri programmi: un clamoroso 10 gli regala pot e chipleading.
La disperazione tra gli short aumenta. Sembra impossibile, ma McDonald e Newey iniziano a chiudersi ancora di più. Ormai non c’è praticamente più spazio per giocare. L’uno attende la morte dell’altro. Foldano per l’ennesima orbita fino a che non si arriva al thrilling finale.
Paul Newey – ricordatevi questo nome – pusha da utg+1 per le sue ultime due ANTE rimaste! Si arriva a McDonald da cutoff che ha meno di un big blind (!!) e qui, l’ennesimo imprevisto. Nonostante il push di Newey, il canadese inizia a tankare, sembra davvero abbia una mano. Dopo tutte queste ore di attesa ha davvero senso rischiare? La situazione è al limite del paradossale, McDonald ci pensa oltre tre minuti…
…e opta per il call! Glantz completa da SB e Fabian Quoss, giusto per non farci mancare niente, decide di isolarsi. Glantz folda ed è showdown: Quoss AQ
, McDonald K
Q
, Newey 6
9
ha carte libere!
Il board, come spesso accade, tiene con il fiato sospeso fino al river. Il flop A3
8
fa quasi esultare McDonald, al quale basta che Newey non vinca la mano per accaparrarsi il sospiratissimo ottavo posto. Il turn è puntualmente un 6
, carta che riaccende le speranze di Newey che può sperare in 5 outs per raggiungere il tanto agognato final table. L’ultima carta del board, invece, non ha più nulla da dire: il 5
regala il pot a Quoss e McDonald, grazie alle 30.000 chips (3 ante) in più rispetto a Newey, viene eliminato in ottava posizione, incassando gli ambitissimi 217.000$ e relegando l’amatore a uomo bolla del torneo.
Si ripartirà questa sera con il final table a sette che potrete seguire in diretta streaming con noi a partire dalle ore 20:00.
Ecco il chipcount al termine di questo incredibile day2:
1) DAN SHAK: 3.700.000
2) VANESSA SELBST: 3.645.000
3) ANTONIO ESFANDIARI: 2.830.000
4) FABIAN QUOSS: 2.640.000
5) MATT GLANTZ: 480.000
6) ANTHONY GREGG: 410.000
7) OLE SCHEMION: 280.000