Aussie Millions: via Twitter i pro esaltano la vita ‘cool’ di Melbourne

E’ in pieno svolgimento il Day 1C del main event Aussie Millions, torneo da 10,300$ che ha attratto oltre 700 giocatori da ogni parte del pianeta che, dopo il freddo dell’EPT in Normandia nella ‘chic’ Deauville, evidentemente cercano anche un po’ di bella vita al caldo della meravigliosa Melbourne.

Stando infatti ai risultati di diverse ricerche, tra cui spiccano quelle dell’Economist, Melbourne trova spazio sempre al vertice delle classifiche che misurano la qualità della vita, e con un salario medio di circa 4.000$ la città vede la crisi come un qualcosa di molto lontano.

Molti giocatori quindi, attratti anche da quello che l’Australia può offrire, hanno deciso di affrontare il lungo viaggio intercontinentale per saggiare direttamente la bontà della terra così distante dalle nostre coordinate abituali.

Tra una giornata di poker e l’altra nel confortevole Crown Plaza Casino, chi è adesso a Melbourne non sta facendo nulla per nascondere quello che si sta godendo fuori dai tavoli. Anzi. I professionisti stanno letteralmente invadendo i social network con foto di ogni tipo e con ‘cinguettii’ su Twitter decisamente rilassati, nonostante qualcuno di loro sia prematuramente uscito dal torneo.

Un esempio? Liv Boeree, professionista del team Pokerstars, si è divertita a visitare lo zoo cittadino potendo anche accarezzare un canguro, mentre la sera ha fotografato uno scatenato Sorel Mizzi al party organizzato per i giocatori… brutto?

Anche il campione WSOP 2010 Jonathan Duhamel, come si evince dalla foto seguente, non se la sta passando poi troppo male nell’emisfero australe: c’è di peggio che degustare ostriche e fresco vino bianco locale in un caldo pomeriggio, non credete?

Non ha forse ancora avuto tempo per scattare foto l’istrionico e ‘godereccio’ Antonio Esfandiari, certamente uno dei più abituati e abili nel godersi la vita, ma ha pensato bene di informare comunque i suoi follower della qualità del caffé, ‘probabilmente il migliore mai provato’, in un coffee shop dall’atmosfera ‘cool’ a Melbourne: che dite, starà pensando di aprirne uno uguale in America?