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Leak finder! I poker pro svelano i punti deboli del loro gioco
Ci avranno detto la verità? Nel pomeriggio abbiamo stuzzicato diversi player chiedendo loro di rivelarci il proprio tallone d’Achille all’interno del gioco: una situazione che li mette a disagio, uno spot che preferiscono evitare, una fase del torneo in cui sentono più scomodi delle altre.
Nel poker il punto debole di un giocatore viene battezzato con il termine leak. Letteralmente si potrebbe tradurre con “perdita”, ma quando sentite questo vocabolo si fa generalmente riferimento ad una carenza tecnica che un giocatore deve correggere al fine di migliorare il proprio gioco.
Che abbiano bluffato o meno, è stato interessante constatare una grande varietà di risposte, segno che sono davvero tanti gli aspetti del gioco da tenere in considerazione.
Ferdinando Lo Cascio (Pro di Titan Bet): “Credo che si possa migliorare sempre ed in ogni campo. Per quanto riguarda i punti deboli diciamo che la mia troppa razionalità, che spesso rappresenta un punto forte del mio gioco, a volte rischia di essere un’arma a doppio taglio: in cerci casi rischia infatti di rappresentare un freno, specie nella gestione dei tornei.”
Luca Stevanato (Fresco vincitore della leaderboard TCOOP su Pokerstars e dell’Eldorado di PokerClub): “Ultimamente gioco male l’early stage. Perdo troppe chips a caso, sopratutto contro giocatori su cui ho poche informazioni. Non so perché soffro così tanto questa fase: forse per noia, forse per poca attenzione.”
Gabriele Lepore (Team pro Sisal Poker): “Uno dei miei principali difetti come giocatore e’ che quando quando partecipo a tornei molto lunghi, nelle fasi intermedie l’obiettivo mi sembra lontanissimo e rischio di snaturare il mio gioco, distraendomi o iniziando ad aggredire troppo”.
Actaru5 (Membro del team pro online Pokerstars): “Credo che il mio leak più grave sia un talvolta errato bilanciamento tra l’istinto e lo studio. Mi piace ragionare sulle cose e cercare nuove strade, ma a volte, facendolo, mi capita di inciampare in cose che finisco per dare per scontate ma non sempre lo sono. Di contro credo di avere il ‘polso’ per correggere il tiro continuamente e riprendere il focus in tempi abbastanza brevi.”
Alessandro De Iaco (Vincitore TLB 2013 Pokerstars): “Sicuramente devo migliorare il gioco post flop con stack intorno ai 30 -40 bui nella fase intermedia del torneo, in cui tendo a sperperare un po’ troppo. Vorrei inoltre approfondire e migliorare il gioco deep stack quando ho uno stack superiore agli 80bb.”
Antonio Bernaudo (Vincitore IPT San Marino e secondo classificato leaderboard IPT quinta stagione): “In alcuni spot semplici tendo ad overvaluare oppo, sia che si tratti di un regular che di un reg tard. Di conseguenza overthinko e, talvolta, mi capita di non riuscire a prendere la decisione migliore.”
Niccolò Ceccarelli (Runner-up IPT Nova Gorica): “Un mio punto debole potrebbe essere quello di esagerare quando mi trovo in spot postflop contro players su cui penso di avere tanta edge e cerco puntualmente di outplayare in ogni modo. Talvolta però questo istinto mi si ritorce contro, soprattutto quando provo a forzare delle situazioni in cui non è necessario”.
Enrico Mosca (Tilt Events): “Si può e si deve sempre migliorare. In questo periodo devo sicuramente prestare maggiore attenzione durante la parte intermedia dei tornei in cui a volte ho dei passaggi a vuoto. Devo ridurre i cali di concentrazione.”
Gianluca Bernardini (Supernova Elite su Pokerstars): “Per quanto concerne il cash game devo sicuramente migliorare il gioco vs reg e cercare di mantenere più costante l’A-game. Per gli MTT credo che il leak più grosso sia quando mi trovo con 25/35x: faccio davvero una fatica enorme.”