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Il ‘filantropo’ Philipp Gruissem: “Ho trovato la felicità donando parte dei miei soldi agli altri”
Philipp Gruissem, uno dei migliori interpreti dei tornei super high roller, tedesco da otto milioni di dollari in carriera, dietro quella sua tipica imperturbabile poker face, necessaria per difendersi dagli attacchi degli squali coi quali è solito confrontarsi, nasconde un’inaspettata vena da filantropo, mostrata apertamente durante una recente intervista rilasciata a CalvinAyre.
L’idea che solitamente abbiamo riguardo i giocatori high stakes, che muovono quotidianamente decine di migliaia di dollari ai tavoli online e live, è quella di persone abituate a tenere uno stile di vita sopra le righe, da ‘baller’, magari distaccato dalla realtà dei più che è lontana anni luce rispetto a quella appartenente loro, ma il Gruissem attuale esce appieno da questa, anche banale, stereotipizzazione.
Da qualche anno infatti, dopo essersi fatto una profonda cultura sugli insegnamenti buddhisti, Philipp è entrato a far parte del movimento ‘Effective Altruism’, attraverso cui ha imparato a trovare la felicità donando al prossimo: “Uno degli obiettivi che si prefigge il movimento – spiega Gruissem – è quello di guidare le persone nella scelta di una carriera lavorativa, tale che possa dar loro poi la possibilità di donare parte del guadagno ottenuto ad associazioni benefiche”.
Credendo sempre più che la felicità la si trovi donando al prossimo, quindi mettendo da parte quell’egoismo oggi troppo spesso protagonista, il giocatore tedesco pare aver scoperto una piacevole leggerezza nel vivere, sconosciuta prima: “La mia vita sta andando molto bene, sono estremamente motivato nel fare qualsiasi cosa, niente adesso appare pesante per me”.
Gruissem, ispirato anche dall’esempio dei filantropi che sovente incontra ai tornei super high roller, ha già donato in beneficenza circa il 10% dei suoi profitti e, stando alle sue dichiarazioni, pare non volersi fermare: “Adesso voglio solamente investire al meglio il mio denaro, in modo da poter continuare con le donazioni e assicurarmi un futuro economico tranquillo. Quando ero giovane non prestavo attenzione a nulla, pensavo solamente a godermi la vita, poi, nel giro di due anni, ho accumulato talmente tanti soldi che le vittorie o le sconfitte non influenzavano minimamente il mio stile di vita e ampliare il bankroll non aveva più senso. Il denaro, dunque, non è così importante per me adesso”.
Conclude il suo particolarissimo ‘outing’, Philipp, paragonando il mondo a una lotteria: “Vedo il mondo come una lotteria. Non hai alcuna influenza su dove nascerai, così devi creare un sistema che renda ininfluente il luogo in cui si nasce: in ogni parte del mondo, infatti, ognuno dovrebbe avere garantite le prerogative di base per vivere”.