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il 21 Feb 2014

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L’attacco hacker ai casinò di Las Vegas Sands, più grave di quello che si pensava

L’attacco hacker ai casinò di Las Vegas Sands, più grave di quello che si pensava

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L’attacco hacker ai siti dei casinò di proprietà della compagnia Las Vegas Sands ha avuto ripercussioni più gravi di quello che si era pensato in un primo momento. Se il giorno dopo l’attacco un portavoce dell’azienda spiegava ai media che era presto per valutare i danni, adesso, circa dieci giorni dopo, la situazione sembra a dir poco incerta.

Ricordiamo i fatti: un gruppo di hacker avrebbe colpito i siti web dei principali casinò del gruppo Las Vegas Sands a causa dell’appoggio pubblico espresso dal suo proprietario, Sheldon Adelson, a favore della politica espansiva di Israele ai danni della Palestina.  Perciò, nel messaggio che dopo l’attacco si poteva vedere nelle diverse pagine web, c’era una foto di Adelson insieme al premier israeliano Netanyahu e un messaggio contro le armi di distruzione di massa.

Anche se tutto faceva pensare a un attacco più simbolico che altro, nuovi sviluppi della faccenda hanno causato un’ulteriore grattacapo a Mister Adelson e ai suoi soci. Dopo sei giorni di tilt dei server della compagnia, su Youtube è apparso un video di 11 minuti (già rimosso) in cui erano esposti molti dati sensibili di Las Vegas Sands, come ad esempio le password degli admin, quelle delle slot machines e informazioni confidenziali sui giocatori di un casinò della Pennsylvania, il Sands Bethlehem. In totale, 828 GB di dati.

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Anche se queste sono solo una parte delle informazioni che gli autori del video hanno deciso di esporre pubblicamente, le preoccupazioni dei vertici dell’azienda a quest’ora sono concentrate sui loro casinò asiatici, a iniziare da quelli di Macao. La situazione legale di questi enormi complessi è stata spesso considerata poco chiara, come poco chiare sono ancora le diverse partite di cash che si giocano in alcune sale private di questi casinò.

Finora non sono usciti alla luce altri dati da questa indagine, portata a termine dall’FBI, né sono saltati fuori casi di giocatori che abbiano subito qualche tipo di problema collegato al furto di questi dati. Rimarremo molto attenti agli sviluppi di questo caso poiché la maggior parte dei grandi poker pro che conosciamo hanno avuto a che fare in qualche momento della loro vita con i casinò del gruppo Las Vegas Sands (Venetian, Palazzo), quindi parliamo di un fatto che potrebbe avere ripercussioni davvero pesanti sul mondo del poker.

 

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