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Da Pescatori a Buonanno, le grandi vittorie del poker italiano nel mondo
In tantissimi lo hanno celebrato; un risultato di tale prestigio non arrivava da tempo. Ma il successo di Antonio Buonanno, che abbiamo intervistato in esclusiva poche ore dopo il trionfo, non è di certo il primo acuto azzurro a livello mondiale.
Tutto partì nel lontano 1995, anno in cui il genovese Valter Farina tornò da Las Vegas con il primo braccialetto italiano della storia. Era certamente un’altra era e servirono oltre due lustri per vedere nuovamente un nostro connazionale sul tetto del mondo. Tutt’altra eco ebbe dunque il successo di Max Pescatori che nel luglio del 2006 vinse a sua volta l’ambito bracciale, incassando ben 682.389$. “The Italian Pirate” saprà ripetersi due anni dopo trionfando in un evento Omaha che gli garantì ulteriori 246.509$. I successi ottenuti a Las Vegas, sommati alle decine di ITM accumulati in questi anni, lo hanno portato ad essere, ad oggi, secondo nella all-time money list italiana.
A scavalcare Pescatori, praticamente in un sol colpo, è stato un ragazzo sardo di 26 anni che nell’estate del 2010 fece battere il cuore all’intera nazione grazie ad una indimenticabile cavalcata nel torneo più importante del mondo: il quarto posto nel Main Event delle WSOP garantì a Filippo Candio un assegno da 3.092.545$, la cifra più alta mai vinta da un nostro connazionale al tavolo da poker.
Rientrando nei confini continentali come non ricordare l’impresa di Salvatore Bonavena all’EPT di Praga del 2008: fino a quattro giorni fa, il verace calabrese era di fatto “Mister EPT“, unico azzurro ad assicurarsi la picca dell’illustre circuito. Il successo valse a Bonavena la bellezza di 992.893$, vincita che lo ha issato sino al terzo posto effettivo nella all time-money list del nostro paese.
L’anno precedente fu memorabile la prestazione londinese di Dario Alioto nel 5.000+250£ Omaha: il siciliano riuscì infatti a imporsi nell’evento WSOPE che gli valse braccialetto e 471.999$.
Brillanti performance azzurre si contano anche al WPT: Alessio Isaia, vincitore a Venezia nel 2011 per 518.382$, Giacomo Fundarò in Marocco per 166.704€ (rimpolpati meno di un mese fa grazie al secondo posto all’EPT di Sanremo per 414.671$) e Rocco Palumbo, vincitore anch’egli in laguna per 180.692$. Trionfo veneziano anche per Andrea Dato, che poco più di un mese fa batteva Sam Trickett in un entusiasmante heads-up.
“Roccoge“, come ben sappiamo, si era però già affermato l’anno prima, assicurandosi un braccialetto WSOP che, oltre alla gloria, gli ha garantito anche 464.464$ portandolo così al decimo posto nella classifica di vincite dei player nostrani.
Non possiamo ovviamente non citare Dario Minieri che nel 2008 si assicurò braccialetto e 528.418$ dopo essersi piazzato terzo all’EPT di Sanremo per 454.366$. Praticamente identico l’assegno incassato la scorsa estate da Sergio Castelluccio con il 14 posto al Main Event WSOP, giunto 15 mesi dopo il quarto posto all’EPT di Montecarlo che gli consegnarono 528.102$.
Tra i grandissimi protagonisti del poker verde-bianco-rosso c’è senz’altro Mustapha Kanit, autore di risultati pazzeschi negli ultimi mesi, su tutti il quarto posto da 492.600$ al PCA High-Roller e la doppia affermazione all’Aussie Millions (173.517$ + 90.698$) con braccialetti annessi.
Non vanno dimenticati anche gli straordinari piazzamenti di Fabrizio Baldassarri, secondo al main WSOPE per 791.474$ nel 2010, e Luca Fiorini, quarto all’EPT di Barcellona per 438.761$ nel 2013.
(Nella all-time money list italiana non abbiamo preso in considerazione Jeff Lisandro e David Steicke, italo-australiani che, stando ad Hendon Mob sarebbero rispettivamente primo e quarto nella classifica tricolore per vincite in carriera).