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il 12 Giu 2014

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WSOP 2014: Dominik Nitsche spiega come vincere i tornei WSOP

WSOP 2014: Dominik Nitsche spiega come vincere i tornei WSOP

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Dominik Nitsche è considerato unanimemente uno dei giocatori di poker più talentuosi del circuito mondiale. Vincitore di tre braccialetti, di cui l’ultimo qualche giorno fa al $1,000 No-Limit Hold’em, dove ha sbaragliato un field di 2.043 avversari, battendo al testa a testa finale Dave D’Alesandro e portandosi a casa il suo terzo bracciale d’oro e $335,659 di premio.

“Qualche volta so che i regular del circuito provano a speware contro di me, perché pensano io sia un giocatore pazzo – ha spiegato Nitsche a Lee Davy sul sito CalvinAyre.com -, oppure odiano l’idea di foldare contro di me perché sono solo una specie di ragazzino europeo. Non so bene come spiegarlo, so solo che riesco a capire quando stanno per prendersela a male, e questa è una buona abilità da poter utilizzare a mio vantaggio. Ormai gioco a poker da sette anni, e non mi ritengo come i giocatori della mia età: si fanno prendere troppo dall’emotività durante i tornei, volendo sempre entrare in enormi guerre dell’ego, del tipo “Dominik ha tribettato il mio raise 3x da UTG, ora devo giocarmi tutto con A-10 off”…per poi andare a casa. Questa gente crede di dover per forza fare queste cose, che a mio parere sono totalmente inutili, perché non c’è modo di recuperare se non giocando in maniera solida. Io penso che nei tornei l’importante sia giocare un poker solido, se si fa ciò si andrà sicuramente lontano”. 

Sempre a Davy, nell’intervista rilasciata 24 ore prima che il pro tedesco vincesse il torneo (ancora a 23 left), Nitsche ha raccontato le sue sensazioni e i suoi pensieri, e alla domanda su come si possa essere uno dei 23 superstiti su 2,043 iscritti, ha risposto di “non avere un’idea precisa su sia potuto arrivare fino a quel punto, è solo una combinazione di good run e di aver giocato meglio di tutta questa gente”.

 “Devo essere onesto – continua il pro di Minden, città di 82.000 abitanti nella Renania Settentrionaleoggi ho sì giocato molto bene a poker, ma ho avuto anche un tavolo piuttosto facile. Alla mia sinistra c’erano avversari molto deboli, e su ogni mio mini-raise  loro gettavano le carte prima ancora che io mettessi le fiches in mezzo al tavolo; quando hai un tavolo di questo tipo, devi prenderne vantaggio, e se sei un buon giocatore sei in grado di cogliere l’opportunità di accumulare chips, come ho fatto io oggi. Ma non è sempre facile, perché in tornei più tosti bisogna giocarsi molti più coinflip, partendo anche sotto, e vincerli; ma in questo caso non c’è stata una singola mano dove non mi è andata male, continuavo semplicemente a conquistare chips. C’è da estrarre valore perfino al livello con bui 25/25, io ero già oltre le 10.000 chips, e quando sono arrivate le ante ero sopra le 20.000: bisogna approfittare di queste situazioni, senza bluffare praticamente mai e senza permetterti di mancare le value-bet. Quando floppi una buona mano, puntate sempre forte, non “un terzo del piatto/un terzo del piatto/un terzo del piatto come fanno certi ragazzini dell’online. Se riuscite ad approfittare dei giocatori deboli durante il torneo, andrete sicuramente deep”.

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Nitsche dà qualche altro consiglio su come affrontare questo tipo di tornei alle WSOP, quelli con buy-in basso che fanno tanti iscritti e sono strutturati – a detta di alcuni – in maniera imperfetta e troppo veloce: “E’ vero, vanno troppo in fretta, ma chi predilige questo tipo di tornei? I giocatori occasionali, ovvero quelli che vengono qui a Las Vegas per il weekend, vogliono arrivare a premio e andare al lavoro il giorno successivo. Hanno bisogno di un torneo rapido,cosicché l’amatore possa prendersi qualche giorno libero dal lavoro e giocare”.

“In sostanza, concordo sul fatto che la struttura sia obsoleta, ma penso che alla base ci sia da cambiare altro rispetto alla velocità dei tornei, perché in qualche modo si deve finire in tempi ragionevoli, no? Le WSOP sono fatte così, e secondo me stanno facendo un buon lavoro, ma per me bisognerebbe inserire prima le ante e dare più chips con cui giocare. Alla fine si tratta solo di giocare, la struttura è uguale per tutti, e avete comunque edge sugli avversari: sfruttatela, continuate a giocare, e quando avrete giocato a sufficienza, andrete in fondo ai tornei. Questa è la chiave”.

Prendete nota di questi consigli, perché Dominik Nitsche, pur avendo solo 23 anni, è un giocatore veramente di livello superiore, capace nel corso dei prossimi anni di mettersi al polso parecchi braccialetti dorati.

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