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Max Pescatori in testa nella ‘All time money list’ italiana
Max Pescatori è il nuovo ‘Re d’Italia’. No, il Pirata non ha deciso dismettere la consueta bandana per indossare una corona, ma è soltanto salito sul gradino più alto della ‘All Time Money List’ italiana. Con il 5° posto di due giorni fa all’evento H.O.R.S.E da $10,000 di queste WSOP, e un incasso di $112,066, Pescatori è balzato in testa alla classifica con i $3,497,804 guadagnati in carriera.
Dietro di lui, scalzato solamente di $10,000, il ‘November Nine’ 2010 Filippo Candio che tutti ricordiamo per il fantastico 4° posto conquistato al Main Event di quell’anno.
Il risultato del pro milanese, ora sponsorizzato da PokerClub, tuttavia, non è stato costruito in un singolo colpo (‘one shot’), ma è frutto di una straordinaria carriera: Max partì per Vegas a soli 23 anni, iniziando a lavorare come croupier nel lontano 1994, quando il Texas Hold’em in Italia era ancora una parola intraducibile e quando molti dei più forti players nostrani dovevano ancora imparare a fare il ‘chip shuffle’.
Il passo che lo portò da croupier all’altro lato del tavolo fu brevissimo e del tutto naturale: dal 1999, anno in cui cominciò ufficialmente la sua carriera di pokerista avvicinandosi alla variante Stud, fino ad oggi i numeri sono spaventosi. Oltre a essere l’unico italiano ad aver vinto due braccialetti – nel 2006 in un evento No-Limit da $2,500 e nel 2008 nel Pot-Limit Holdem/Omaha da $2,500 – Pescatori ha raggiunto la bellezza di 37 piazzamenti nel circuito WSOP.
Ecco i top 10 della Money List italiana:
Nel dettaglio non andrebbero conteggiati i risultati di Jeff Lisandro, australiano ma di origini italiane, che nella grafica è al primo posto, e David Steicke, 4°, che probabilmente di italiano avrà soltanto la nonna. A questo punto sul gradino più basso del podio ci sarebbe spazio per ‘Mr. Ept’, Salvatore Bonavena, tallonato da Mustapha Kanit, forse il più talentuoso player italiano del momento che si sta mettendo in luce anche in quest’edizione delle WSOP.
Nell’elbaborare questi dato non si tiene conto di quando certi players, in alcuni eventi ‘grossi’ si fanno stackare dividendo così eventuali premi con i loro quotisti: è il caso di Antonio Esfandiari primo nella ‘All Time Money List’ mondiale, con oltre 26 milioni di dollari dovuti soprattutto alla vittoria al Big One fo One Drop in cui buona parte del buy-in fu venduto in quote. inoltre un player alla Moneymaker che vince una tantum un grosso evento può essere paragonato a chi invece accumula ITM su ITM?
Se, mai come nel poker, certe classifiche hanno davvero poco riscontro nella realtà per valutare le qualità di un player e i suoi profitti, è anche vero che il traguardo raggiunto da Max Pescatori è un traguardo reale, fatto di exploit importanti e tanti piazzamenti che lo hanno reso ancora una volta l’alfiere italiano in terra straniera. Chi altri se non lui?