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il 30 Giu 2014

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L’openpush secondo Flavio Ferrari Zumbini: “Spesso è preferibile il miniraise”

L’openpush secondo Flavio Ferrari Zumbini: “Spesso è preferibile il miniraise”

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Schierato al Monster-Stack del record, Flavio Ferrari Zumbini ha trovato l’eliminazione in una mano scritta: con dodici bui pusha coppia di Assi, un avversario chiama con coppia di 9 e un nove grande come una casa al flop decreta l’eliminazione del pro GDpoker.

“Anche se avessi avuto coppia di nove avrei giocato quella mano allo stesso modo – spiega Flavio – il range a dodici bui deve necessariamente essere ampio, visto che bui e ante sono una parte consistente del nostro stack”.

Abbiamo approfittato della mano per approfondire con ‘Zumbo’ le dinamiche dell’openpush.

Qual è la soglia dove l’openpush è preferibile a un raise? Cambia in funzione di field, avversari e struttura del torneo?

“Alcuni giocatori credono che si possa openpushare già a venti bui – spiega Flavio – ma a mio avviso è veramente tanto. Con quello stack, invece di openpushare, preferisco aspettare che qualche avversario raisando mi dia il trampolino per rubare uncontested pushando. Magari openpushare 20 bui ci può stare in situazioni di blind war, anche io penso di averlo fatto qualche volta. Con più bui, però, davvero mai”.

La decisione di openpushare o meno, secondo Flavio, può essere calibrata in base agli avversari che ancora devono parlare. Ininfluente invece l’average del torneo:

“Contro un avversario molto chiuso e prevedibile non ha senso pushare per tanti bui: meglio miniraisare e poi decidere se passare o meno a seconda delle carte che si hanno, tanto l’effetto che si ottiene è lo stesso. Contro avversari che pushano facilmente, invece, conviene uscire lunghi e togliersi il pensiero, perchè sennò sei tu a dare il trampolino per il resteal all’avversario, anzichè riceverlo da lui. In situazioni di blind war, contro avversari di questo tipo, si può anche completare da small blind essendo pronti a pushare un suo eventuale raise. L’average invece non credo sia una variabile rilevante perchè il tuo stack è sempre lo stesso quale che sia la media del torneo”.

Flavio fa poi una digressione sul chiamare i push quando si ha uno stack estremamente deep:

“Alcuni giocatori, quando sono particolarmente lunghi, chiamano con range molto larghi, ma io non mi ritrovo in questa linea di pensiero, che inoltre è abbastanza vecchia: alla fine dipende tutto se il call è positivo o negativo. Spesso ho fatto il paragone con il miliardario che è disposto a pagare un caffè 100€: visto che normalmente ne costa uno, perchè lo devi pagare 100?“.

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Per finire, Flavio ci dà la soglia in cui a suo modo di vedere l’openpush non è mai sbagliato:

“Fino a più di 15 bui direi sempre di miniraisare per poi decidere se chiamare o foldare su un eventuale push. Ecco sì, se dovessi fare una linea ‘con l’accetta’, direi che da 15 bui in giù decidere di openpushare non è sbagliato”.

 

Guarda cosa ha detto Flavio dell’assalto europeo ai player americani in vegas2italy:

httpv://www.youtube.com/watch?v=GZB_UmznUZk

 

Foto di Futura Tittaferrante

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