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I “level” preferiti dai pokeristi su Facebook
E’ risaputo che i pokeristi amino giocare e il gioco in ogni sua forma.
Su forum e reti sociali questa disposizione si esplicita anche per mezzo dei ‘level’: affermazioni scherzose che nascondono l’ironia sotto toni seri e/o seriosi, e che per questo sono intese da pochi per quello che realmente sono – ovvero prese in giro (più o meno, non sempre) bonarie.
L’etimo dell’espressione è ancora incerto, ma potrebbe essere correlato al ‘livello di pensiero‘ inteso in senso pokeristico: in fin dei conti un level altro non è che un bluff che può essere facilmente smascherato semplicemente ponendosi nella giusta forma mentis.
Post dopo post, commento dopo commento, su Facebook si sono andati affermando i seguenti tipi di level:
– LEVEL TECNICO
Questo tipo di level si materializza puntualmente nel 99,9% delle mani commentate dai giocatori alle prime armi. I più navigati intervengono per ‘levelare’ con commenti in cui fanno finta di essere loro stessi giocatori occasionali e sostengono thinking process quantomeno rivedibili per chiunque abbia una minima cognizione del gioco. Questa immedesimazione dell’autore del level tecnico con un giocatore alle prime armi porta la fattispecie a essere condita molto spesso da uno o più errori terminologici, di solito proprio quelli in cui incappano i giocatori più a digiuno di ‘pokerese’: in questo tipo di level abbondano dunque abomini come “pusciare”, “rireisare”, “drouingded”, “budrunner”… Quando il bluff del level non viene capito, chi legge si convince di avere ragione.
– LEVEL LINGUISTICO
Nel linguaggio usato dai pokeristi sui social network si sono affermati dei modi dire che a tutti gli effetti possono essere intesi come veri e propri level linguistici, dal momento che stanno a significare l’esatto contrario di quanto potrebbe sembrare in prima battuta. Il primo esempio è “davvero”, anche nella forma abbreviata “avvero”, che ha accezione negativa invece che rafforzativa come accade nell’italiano standard. Allo stesso modo, se arrivando in un nuovo tavolo in chat leggete che “C’è serenità”, evitate subito di pensare a un quadro idilliaco in cui tutti i player vanno d’amore e d’accordo: più spesso sarà invece vero l’esatto contrario. Parimenti, se un giocatore asserisce che si è trovato bene non prendete per oro colato quanto dice, perché non intende assolutamente quanto le sue parole potrebbero far pensare. Di esempi ce ne sarebbero molti altri, ma per il momento vi rimandiamo al nostro glossario base.
– LEVEL FOR FUN
In questa categoria di Level rientrano gli scherzi più tradizionali che si ritrovano un po’ in tutto il web. L’ultimo tormentone registrato nella comunità dei pokeristi è lo ‘stocazzamento’, consistente nel far chiedere “chi?” all’interlocutore per potergli allegramente controbattere “stoc***o!” e lasciarlo così senza parole. Una variante di questo “Level for fun”, affermata in particolare al Nord, consta nel dire all’interlocutore che lo saluta “Luca”… alla sua domanda di circostanziare, la risposta è “Luca**o!”. Ma la categoria è davvero ampia. Tra i più recenti Level di questo tipo è assolutamente indimenticabile il finto Tweet di Dan Bilzerian su Giuliano Bendinelli, circolato dopo il flame su Facebook del genovese con Maurizio Musso e Carlo Savinelli:
– LEVEL SUL SERVER
“Gli account non sono tutti uguali”, “Server rigged”, “Il chipleader vince sempre”… In questo tipo di level i giocatori più navigati parlano come se fossero giocatori occasionali secondo lo stesso meccanismo che si verifica nel level tecnico, con la differenza che qui post e/o commenti non sono centrati su aspetti del gioco in sè, ma sulla (non) correttezza del gioco online in generale.
Il problema di questi level, che forse sfugge agli autori, è che possono facilmente diventare un boomerang: i giocatori occasionali che non colgono l’ironia dei regular, infatti, potrebbero credere che gli stessi professionisti del gioco vedano l’online come truccato, e per questo allontanarsi sempre di più. In un mercato in flessione come quello del poker online, gli effetti di questi level, se non inquadrati dagli occasionali per quello che realmente sono, possono risultare addirittura deleteri. A volte anche l’ironia (o presunta tale) può avere risvolti indesiderati…