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“Sequestrati soltanto ticket ma l’accusa di gioco d’azzardo rimane!” Parla il manager del circolo di Vignola
Nel poker live italiano regna ancora una gran confusione. A farne le spese sono ancora molti circoli sparsi sul territorio che offrono soprattutto tornei e freeroll operando secondo il dettato della Corte di Cassazione.
Sembrerebbe il caso del Circolo di Vignola (provincia di Modena) che domenica scorsa, dopo l’intervento della Guardia di Finanza, ha dovuto sospendere le sua attività per una accusa di gioco d’azzardo illegale poi confermata.
Al momento i responsabili del Circolo attendono la notifica del sequestro e non nascondono che si stanno già muovendo per un eventuale riesame.
Pomo della discordia il torneo con buy in da 120€ e formula re-entry che ha spinto le forze dell’ordine a procedere con la sospensione.
Stando a quanto sostengono gli organizzatori, però, i giocatori potevano partecipare al torneo soltanto dopo aver vinto tornei satelliti dal buy in 30€: in altre parole senza sborsare denaro.
Parimenti il montepremi del torneo era composto da ticket per tornei di circuiti ‘Major’ organizzati nelle case da gioco italiane.
A confermarci questo dato è la manager del Circolo Francesca Feriotto:
“Nel momento in cui la GdF ha ispezionato il box contenente le iscrizioni, ha rinvenuto solo i ticket partecipazione, che i giocatori avevano vinto tramite satelliti del buy-in di 30€. Ebbene sì! Niente soldi per montepremi stratosferici, ma semplici iscrizioni ai Major Events che si tengono nei casinò Italiani e sloveni.”
Feriotto aggiunge che il fatto che il montepremi non fosse in denaro reale si può evincere facilmente dalla locandina dell’evento:
“Questo lo conferma anche la dicitura che pubblicizzava un torneo da ‘10.000 garantito B.S.‘, ovvero buoni spesa, e tutti i partecipanti ne erano ben consapevoli. Questi ticket insieme alle chip sono i beni sequestrati dalle Fiamme Gialle, che in prima battuta si erano complimentati con noi per l’efficienza della documentazione. E’ evidente che efficienza e onestà non bastino a svolgere tornei in Italia: qui la verità è che si sta facendo di tutta l’erba un fascio!”
A differenza di altri casi in cui sono intervenute le Forze dell’Ordine per fermare i giochi ai tavoli, gli organizzatori di Vignola sostengono che nel circolo non si giocasse cash game.
Seguiremo da vicino la vicenda per conoscere gli sviluppi.