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il 28 Ott 2014

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“In heads-up nessuna paura, ho solo evitato di giocare spumeggiante!” Igor Saia racconta la vittoria all’IPT

“In heads-up nessuna paura, ho solo evitato di giocare spumeggiante!” Igor Saia racconta la vittoria all’IPT

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Si dice che la notte porti consiglio, ma nel caso di Igor “SmagicS-84” Saia, 30 anni,  originario di Augusta in provincia di Siracusa, è arrivata una sorpresa ben più lieta.

Infatti al termine di un avvincente testa a testa contro Davide Suriano, il grinder siciliano ha avuto l’onore di mettere le mani sulla picca, oltre che sulla ricca prima moneta da 70.000€.

Fresco del successo maturato al casinò Perla di Nova Gorica, Igor Saia ha condiviso con noi la gioia per questa straordinaria vittoria. 

IPC: Igor, contro ogni pronostico è arrivata questa enorme soddisfazione. Che sensazione si prova a conquistare una picca all’Italian Poker Tour?

IS: Sicuramente una gioia indescrivibile, anche se ci ho creduto sin dall’inizio del torneo. Non partecipo spesso a tornei di questa portata e quando mi capita affronto volentieri la sfida, ma sempre senza  pagare il buy-in di tasca mia. In linea generale sono contrario all’ipotesi di pagare gli ingressi in tornei grossi come Ipt o Ept. Alla lunga, tra spese accessorie e buy-in, è davvero difficile avere un ritorno economico senza un bankroll di un certo spessore. Infatti per partecipare a questa tappa ho ottenuto il pacchetto completo vincendo una classifica su PokerYes.

IPC: Alla fine del Day 2 hai conquistato la leadership nel chipcount, arrivando al final table con un discreto vantaggio sugli avversari. La strada verso la vittoria finale è sempre stata in discesa o hai incontrato qualche difficoltà nelle giornate precedenti?

IS: In realtà sono salito piuttosto facilmente rimanendo sempre tra i big stack del torneo. Ho chiuso il day 1B in 20° posizione, mentre nel corso del Day2 sono sempre stato a ridosso della top 10. Avere a disposizione uno stack deep per tutta la durata del torneo mi ha sicuramente aiutato ad esprimere al massimo le mie potenzialità, giocando nella maniera migliore tutti gli spot. Poi in questi casi le cose procedono per gradi, quando inizi il tornei ti poni sempre dei piccoli obbiettivi, finché il traguardo non si avvicina. Una volta arrivato al tavolo finale ho giocato per vincere, guardando sempre e solo i primi due posti.

IPC: Nella scalata verso la picca, come nella miglior tradizione dei platform games, ti sei dovuto imbattere nel mostro finale: Davide Suriano, nientemeno che il campione del mondo in carica nella disciplina Heads-Up. Dicci la verità, ma quanto hai goduto?

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IS: Beh dai, diciamo che ci sono stati momenti peggiori nella mia carriera (ride). Ad ogni modo non era la prima volta che lo affrontavo in un testa a testa. Oltre ad essere un regular MTT su Pokerstars – con il nick SmagicS84 – gioco tantissimi Heads-up ai massimi buy-in disponibili. Ho sfidato tante volte sia Suriano, che altri professionisti noti come Luca Pagano o Dario Minieri.

IPC: Quali differenze hai incontrato nello sfidare Suriano live piuttosto che nelle partite online?

IS: Se escludiamo il fatto che in questo caso la posta in palio era ben diversa, onestamente non è stato poi così diverso dall’online. Conosco bene la disciplina, ci gioco ad alti livelli da diversi anni. Più che altro essendo un’opportunità unica ho cercato di evitare un gioco troppo spumeggiante, come invece può capitarmi di fare online, dove se perdi puoi sempre proporre una rivincita. A proposito vorrei citare uno spot in particolare in cui ho sempre avuto la sensazione di avere la mano migliore, un sentore che poi mi è stato confermato dallo stesso Suriano a bocce ferme. Siamo su bui 40.000/80.000,io rilancio a 160.000 e trovo il suo call. Flop Q 10 3, checkiamo entrambi, al turn si raddoppia il board e scende un’altra donna, al che decido di uscire, puntando 160.000 e Suriano rilancia fino a 450.000. Io chiamo e su river 3 lui punta 1.100.000 quando il mio stack era circa 1.800.000. Ci ho pensato a lungo, sentivo di essere sopra perché escludevo sia le combo di 10 che di 3, tantomeno il fatto che avesse una donna. Tuttavia nella peggiore delle ipotesi sarei rimasto con 700.000 dietro, perciò ho preferito giocarmela diversamente, anche se poi il call sarebbe stato corretto.

IPC: C’é qualche giocatore, oltre ovviamente a Davide, che ti ha impressionato al tavolo finale? E sopratutto, ora che il tuo bankroll ha subito una piacevole impennata, ti rivedremo presto in qualche torneo importante?

IS: Il final table è stato meno giocabile di quanto pensassi, molti giocatori sono arrivati con 15/20 bui e per loro era impossibile portare avanti una linea di gioco ideale. mediamente erano tutti piuttosto preparati, tra tutti mi ha dato impressioni davvero ottime Luca Pazzaglini. Purtroppo lo stack lo ha penalizzato, altrimenti penso che sarebbe stato in grado di competere per le prime posizioni. Per quanto riguarda il futuro penso che parteciperò al prossimo IPT di Sanremo, ma ovviamente senza pagare il buy-in di tasca mia!

 

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