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il 4 Nov 2014

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Casinò di Campione nella bufera: l’assemblea dei dipendenti taglia i bonus ai ‘Paperoni’ fino al 95%

Casinò di Campione nella bufera: l’assemblea dei dipendenti taglia i bonus ai ‘Paperoni’ fino al 95%

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Momento veramente complicato per il Casinò Municipale di Campione d’Italia, con problematiche legate a stipendi, decurtazione degli stessi e rischio di licenziamenti a raffica.

Ne ha parlato in un lungo articolo pubblicato ieri sul quotidiano ‘La Provincia di Como’ il collega Mario Cavallanti, soffermandosi sulla bufera seguita all’assemblea dei dipendenti dello scorso 20 ottobre. Assemblea che per usare un eufemismo ha innervosito gli alti dirigenti della casa da gioco.

In sostanza, l’assemblea ha approvato, questa la principale novità, la decurtazione del premio di produzione fino al 95% per i dipendenti che guadagnano di più.

Per i dipendenti che percepiscono tra i 110.000 e i 130.000 franchi svizzeri all’anno, dunque, il ‘taglio’ del bonus sarà compreso tra il 5% e il 34%, chi ne prende tra i 130.000 e i 165.000 tra il 35% e il 94%, mentre per 15 persone che guadagnano oltre 165.000 franchi annuali, il premio di produzione verrà ridotto del 95%.

Non un dramma, se si pensa che i quadri del casinò, comunque, continueranno a percepire, salvo drastiche rivoluzioni in seno all’azienda, uno stipendio mensile di 5.700 euro netti, più la tredicesima.

La novità, però, non è stata accettata bonariamente dal responsabile delle casse e dell’ufficio fidi Roberto Viano, il quale, a conclusione dell’assemblea, avrebbe attaccato con parole dure, in pubblico, l’azienda che gli garantisce 195.000€ annui, il quinto stipendio più alto del Casinò Municipale di Campione d’Italia.

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Stando a quanto riporta il quotidiano ‘La Provincia di Como’, Viviano avrebbe usato parole dure contro l’amministratore delegato della casa da gioco Carlo Pagan. L’uscita gli è costata la sospensione dal servizio e un addebito disciplinare.

L’accordo sindacale raggiunto qualche settimana fa, comunque, è stato in bilico fino all’ultimo, dato che ci sono stati 193 voti favorevoli, 191 contrari e tre schede nulle.

Lo stesso era stato bocciato appena sette giorni prima, nonostante l’azienda avesse paventato la possibilità di licenziare ben 170 dipendenti su 522.

 

 

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