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il 12 Nov 2014

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Meglio un premio più alto o entrare nella storia? La questione-Newhouse secondo i nostri pro

Meglio un premio più alto o entrare nella storia? La questione-Newhouse secondo i nostri pro

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L’eccitazione per la vittoria di Martin Jacobson nel Main Event delle World Series of Poker 2014 è ancora palpabile.

Tutti fanno a gara per congratularsi con il campione svedese mentre le lodi si sprecano sia in quel di Vegas che attraverso i social network: la sensazione è quella che abbia vinto il migliore.

La comunità pokeristica, oltre ad essere unanime nel celebrare il successo di Jacobson, pare concordare anche sulla condotta di gioco non esemplare che ha portato Mark Newhouse all’eliminazione.

Perché arrivare al final table è un’occasione più unica che rara, arrivarci due volte quasi impossibile, ma concludere entrambe le volte in nona posizione è davvero inaccettabile.

Tuttavia, come sostiene Antonio Esfandiari, che ha commentato assieme a Lon McEachern e Norman Chad il Day 2 del final table su ESPN:

E’ troppo facile dire la propria impressione dall’esterno, senza l’altissima pressione a cui si è esposti al tavolo. La giocata di Mark è sicuramente opinabile, ma onestamente non mi sembra da condannare. Ha provato a rappresentare il Jack, è andata male, ma non pensate che per Tonking sia stato facile chiamare quella mano. Tanti giocatori al posto suo avrebbero passato senza rischiare di perdere il torneo“.

Di sicuro la consapevolezza di aver gettato al vento una fortuna è sotto gli occhi di tutti. Passare dall’essere sulla bocca di tutti per uno storico back-to-back all’essere ricordato con l’appellativo di “November Ninth” non deve essere facile.

Questo nonostante i 700.000$ incassati, che seppur sommati a quelli dello scorso anno non superano il premio in palio per la sesta posizione.

A proposito abbiamo deciso di chiedere ad alcuni protagonisti della scena pokeristica nazionale cosa preferirebbero: passare alla storia per un roboante back-to-back o centrare il tavolo finale una sola volta ma guadagnare più soldi arrivando sesti?

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Per Alessandro”Bubukonan“Fasolis bisogna tenere a mente “che il poker più che uno sport è un lavoro, in cui ahimé, contano quasi solo i soldi. Se dipendesse da me sceglierei sempre la soluzione più conveniente, perciò se arrivare sesti significa vincere qualcosa il più, ben venga una sola partecipazione“.

Sulla stessa linea anche Cristian Favale, che risponde con un secco “Una volta sesto!” e Gabriele”Galb“Lepore, che spende due parole sulla mano incriminata:”Magari è stato tradito dall’emozione, ma a parer mio quella mano è tutta sbagliata, a cominciare dalla bet sul turn. Io preferirei arrivare una volta sesto, anche perché se facessi nono due volte probabilmente mi sparerei!

Di altro avviso Andrea Dato:”Scelgo il back to back. La differenza in termini economici non è abissale e non è da escluderei che grazie alla maggior visibilità potrei recuperare la differenza del premio“.

Segue a ruota Davide”Zizinho”Suriano:”Forse preferirei arrivare due volte nono“, anche se ammette che si tratta in ogni caso “di una scelta molto difficile“.

Chi non ha alcun dubbio è invece Jackson Genovesi:”Scelgo la gloria! – esclama – ma solo se la differenza tra i due noni e il sesto posto è inferiore al milione di dollari, come in questo caso.”

Entrambe le scelte potrebbero rivelarsi più ev, ma per ora solo il tempo saprà dirci se e quanto Mark Newhouse pagherà cara la sua ‘esuberanza’ al final table delle Wsop.

E voi cosa ne pensate? Preferireste entrare nella storia con uno storico back-to-back al tavolo finale del Main Event WSOP e concludere noni entrambe le volte, o diventare November Nine in una sola occasione e vincere più soldi arrivando sesti?

 

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