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il 29 Dic 2014

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Hellmuth e Negreanu contro il payout verticale del Main Event: “November Nine tutti milionari!”

Hellmuth e Negreanu contro il payout verticale del Main Event: “November Nine tutti milionari!”

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Il Main Event delle World Series of Poker è il sogno di una vita per tantissimi giocatori di poker.

‘The Big One’ è il torneo di Texas Hold’em per eccellenza: lungo, intenso, snervante, e soprattutto con un payout da capogiro.

Certo, i tempi son cambiati da quando Johnny Moss, all’indomani dei mitici anni ’60, divenne il primo giocatore della storia a potersi fregiare del titolo di campione del mondo di poker.

Una sfida intensa spalmata su cinque differenti specialità, che riuniva attorno al tavolo verde sette tra i migliori giocatori di poker in giro per gli States.

Ma in quel lontano 1970 l’unico premio in palio era la gloria, mentre la vittoria finale passava attraverso una duplice votazione degli stessi partecipanti: un voto al miglior giocatore del torneo e una seconda preferenza.

Proprio in base a quest’ultimo parametro, dopo che al primo turno votarono tutti per se stessi, Moss entrò a far parte della storia, ripetendosi l’anno successivo nella prima edizione del Main Event con in palio un premio in denaro.

Nel corso degli anni l’appeal del ‘Big One’ crebbe costantemente, così come il numero dei partecipanti e il conseguente primo premio, che raggiunse l’astronomica cifra di un milione di dollari soltanto nel 1991.

Ci vollero altri 11 anni per infrangere la barriera dei due milioni di dollari, vinti per l’appunto nel 2002 da Robert Varkonyi.

Ciò che però trasformò radicalmente il Main Event fu l’avvento del poker online. Infatti dopo la celebre vittoria di Chris Moneymaker nel 2003, qualificatosi proprio grazie ad un satellite online, l’edizione successiva fece registrare più del triplo degli iscritti, per un primo premio da 5 milioni di dollari.

Gli iscritti raddoppiarono ulteriormente nel 2005 fino a raggiungere il picco massimo di 8.773 l’anno dopo. Nell’edizione 2006 venne anche assegnato il primo premio più alto della storia al Main Event, ovvero i 12 milioni di dollari vinti da Jamie Gold.

Tuttavia l’escalation del numero di partecipanti ha poi accusato una lieve flessione, tanto che per riproporre un primo premio a  7  zeri si è dovuto attendere fino all’ultima edizione, quella che lo scorso novembre ha incoronato campione del mondo lo svedese Martin Jacobson.

Una decisione presa a tavolino per ridare slancio al torneo di poker più importante del pianeta, e non una naturale conseguenza di un afflusso di giocatori fuori dalla norma.

Basti pensare che l’edizione del 2010 vinta da Jonathan Duhamel poteva vantare oltre 1000 iscritti in più, per un primo premio che non superava i nove milioni di dollari.

La vertiginosità del payout ha fatto storcere il naso a tantissimi giocatori. Questi, convinti che la trovata pubblicitaria dei 10 milioni di dollari non porti alcun beneficio in termini di numeri,  avrebbero preferito una redistribuzione del montepremi più equilibrata.

I vertici organizzativi delle World Series vedono la questione in maniera diversa e anche per la prossima edizione del Main Event, in programma a partire dal 5 Luglio 2015, hanno ben pensato di riproporre un primo premio garantito a sette zeri.

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Stavolta la reazione delle stelle del firmamento pokeristico è stata più accesa, coinvolgendo nientemeno che Phil Hellmuth e Daniel Negreanu, ovvero il giocatore con più titoli WSOP in carriera e il numero uno della all-time money list mondiale.

‘KidPoker’ non ha perso tempo per lanciare una serie di slogan attraverso Twitter, sempre più convinto del fatto che bisognerebbe tutelare maggiormente le migliaia di giocatori pronte a sborsare un buy-in da 10.000$ garantendo loro una più alta percentuale di ritorno economico, piuttosto che offrire l’occasione della vita ad un solo giocatore.

Eccone alcuni che inneggiano ad un ipotetico final table in cui già a partire dalla nona posizione si raggiungerebbe un premio da un milione di dollari.

“Il più ricco torneo nella storia del poker sta per creare 9 nuovi milionari. Sarai tu uno dei nove? C’è solo un modo per scoprirlo”

“Trasforma il tavolo finale delle Wsop in un tavolo milionario” potrebbe essere uno slogan migliore che “Batti 8000 giocatori e vinci 10 milioni di dollari”

Gli fa eco ‘The Poker Brat’, che predica una migliore redistribuzione del denaro dichiarandosi apertamente d’accordo con le esternazioni di Daniel Negreanu:

“D’accordo al 100% con Negreanu. Un payout meno vertiginoso (con più giocatori pagati) sarebbe più importante dei 10 milioni garantiti al primo.

Ma non solo, già qualche giorno prima il fortissimo player statunitense Matthew Affleck, che nel 2010 pagò a caro prezzo l’intraprendenza di Jonathan Duhamel, vedendosi scoppiare una coppia d’assi al river dal progetto di scala bilaterale centrato dal futuro campione del mondo.

Memore di una delle bad beat più clamorose della storia del Main Event, con tanto di pianto finale per il mancato raggiungimento del final table, Affleck non può che essere sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi più illustri colleghi:

“Invece di dieci milioni garantiti al primo, 1000 posti pagati e 1 milione a partire dal nono posto. A mio parere ha più appeal”

L’idea di Hellmuth e Negreanu potrebbe trasformarsi in una vera e propria iniziativa nel corso delle prossime settimane, per convincere i vertici a rivedere la loro posizione circa la struttura del payout.

 

 

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