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“Quando stavo per firmare con Ivey Poker…” Rocco Palumbo e la trattativa segreta col team di King Phil!
E’ di questi giorni la notizia, poi smentita, della messa in vendita di Ivey League da parte di Phil Ivey.
L’occasione era troppo ghiotta per non raccontarvi di un retroscena di cui pochi sono a conoscenza.
Dopo aver vinto il braccialetto WSOP, infatti, il nostro Rocco ‘RoccoGe’ Palumbo era finito nel mirino di ‘King Phil’, che lo voleva nel suo Team Pro.
Il genovese racconta così l’approccio avuto, con tanto di offerta al pari degli altri illustri membri del team, che oggi vanta tra le sue fila anche Patrick Antonius, Cole South e Jennifer Harman.
“In realtà non ho mai sentito Phil Ivey nè il suo CEO, che ai tempi non era l’attuale – spiega Rocco – A dicembre 2012 mi contattò un procacciatore di giocatori, adesso non ricordo bene l’agenzia, qualcosa tipo Poker Icons, anche se era un’altra. Giusto il mese prima Greg Merson aveva vinto il braccialetto del Main Event WSOP con indosso la patch di Ivey Poker”
L’offerta messa sul piatto per il suo ingresso nel Team, secondo il genovese, “non era male”:
“In pratica voleva dividersi tra play money e real, e in entrambi i casi i “pro” avrebbero dovuto avere un ruolo fondamentale. Ivey voleva trasformare il sito in una specie di Fulltilt/Redpro, dove i pro erano pagati per movimentare traffico, ma a livelli molto più alti di Fulltilt. In pratica avrebbero fatto dei tavoli cash game coi pro, dove il tal posto era disponibile solo per il pro X , e lo stipendio era determinato dall’apporto in rake quando il pro era seduto. Lo stesso per i tornei: ci sarebbero stati appuntamenti per ogni pro con tornei da “hostare”, e a seconda dell’affluenza avrei ricevuto anche una percentuale della rake generata. Insomma l’idea era molto bella – ovviamente anche economica per Ivey, e se il sito fosse andato anche solo a livelli medi probabilmente notevole per il giocatore. Inoltre sarebbe spettata anche una leggera percentuale sui video coaching prodotti come su qualsiasi iniziativa fatta per il sito, come potrebbero essere i video che fa Ivey con Antonius & co”.
Rocco spiega poi i motivi che l’hanno portato a rifiutare l’offerta di Ivey Poker:
“Al momento ero sotto contratto con Winga – tristemente ancora per poco – dove percepivo un budget notevole, infatti sotto questo punto di vista sono sempre stato molto soddisfatto con loro. Poi l’idea di Ivey era sicuramente molto bella, ma il problema di base è che era abbastanza ovvio ci fosse parecchio fumo e poco arrosto, come si è visto dopo due anni. Ovviamente sia il CEO, in modo indiretto, che il procacciatore me lo disegnavano come un successo certo, forte dell’investimento di Ivey su un sacco di nomi top, il che era vero, ma comunque nessuno veniva realmente pagato visto che tutti i contratti erano come il mio. Infatti hanno rescisso velocemente”.
Col senno di poi però Rocco reputa “un peccato” il mancato congiungimento con il team del dieci volte campione del mondo:
“Come detto, una proposta simile fatta con un sito avviato è un Win-Win abbastanza automatico. Per dire mi facesse la stessa proposta un sito punto it avviato come GDpoker, non ci sarebbe dubbio che sarebbe notevole”.
Palumbo rivela anche di aver ricontattato Ivey una volta chiuso il sodalizio con Winga Poker:
“Nel 2014, quando ero free agent, ricontattai Ivey e le cose non erano cambiate, se non le promesse di entrare nel mercato americano a breve che sembrava anche quella molto fumosa, e così preferii rimanere free. Col senno di poi forse sbagliando, dato che comunque avere un apporto di pubblicità simile senza niente altro è sempre bene, ma comunque non era cambiato nulla e non è mai bello legarsi a qualcuno che fa promesse inutili”.