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il 14 Apr 2015

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Poker e Sonno con il Dott. Lino Nobili: “Dormire poco fa aumentare la propensione al rischio!”

Poker e Sonno con il Dott. Lino Nobili: “Dormire poco fa aumentare la propensione al rischio!”

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Fare il grinder di poker è (quasi) un lavoro come tutti gli altri.

Certo, gli specialisti del cash game hanno ritmi più umani rispetto agli mtter, i quali iniziano la sessione più succulenta della giornata in serata e, se riescono ad arrivare in fondo a qualche torneo, arrivano a vedere l’alba. Più ricchi di soldi e di occhiaie.

Il problema del sonno, quindi, non è da sottovalutare per chi ha deciso di intraprendere questa carriera, così oggi abbiamo deciso di parlarne col Dott. Lino Nobili della ‘Medicina del Sonno’ dell’ospedale Niguarda di Milano.

“In realtà non è un problema – ha esordito il Dott. Nobilise una persona dorme il giorno invece che la notte. E’ fondamentale però che questa trovi una stabilità, ovvero che sia capace a sincronizzare il ritmo sonno/veglia indipendentemente dai suoi orari”.

Dormire il giorno dopo lunghe sessioni notturne, comunque, non è sempre cosa facile, dunque che si lasci per strada qualche (fondamentale) ora di sonno è un’abitudine abbastanza comune tra i grinder. Il Dott. Lino Nobili ci ha spiegato quali possono essere le conseguenze di ciò.

“La deprivazione del sonno, innanzitutto, causa una minore concentrazione e la persona non riesce neanche a rendersi conto bene di questo. Quando si è stanchi, in genere, è ridotta la capacità di giudizio (si è meno razionali nelle scelte) e, aspetto potenzialmente ‘pericoloso’ per i pokeristi, aumenta la propensione al rischio. In particolare gli uomini sono più euforici, dunque, fanno scelte maggiormente istintive”.

Non è comodissimo date le canoniche pause da cinque minuti ma, spiega il Dott. Nobili, sono sufficienti brevi dormite di massimo 20 minuti per ridare splendore a mente e corpo. Magari tenetelo a mente prima di una lunga sessione domenicale, potrete concedervi una ‘pennichella’ nel tardo pomeriggio, appena prima di aprire i tornei.

“Quando affrontate un tour de force, come magari un torneo dal vivo di due o tre giorni, dovete cercare di trovare il modo di fare dei riposini di venti minuti, non di più. Se sono troppo lunghi, infatti, diventano controproducenti. I velisti in solitaria, ad esempio, hanno specialisti che preparano loro un programma basato su momenti di riposo simili a questi appena descritti…”.

Lino Nobili

Dott. Lino Nobili

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Abbiamo chiesto al Dott.Nobili, quindi, quali accorgimenti deve prendere un grinder per ottimizzare il proprio lavoro e vivere nel modo più sano possibile la real life.

“Va detto che tutto è soggettivo, quindi certamente chi riesce bene nel poker ha già spiccata una predisposizione a vivere e lavorare di notte, senza che la qualità della sua attività ne risenta. Andrebbe comunque limitata l’assunzione di caffé (è uno stimolante, quindi peggiora la qualità del sonno) e va eliminato l’alcool. La stessa stimolazione luminosa (pc), ad esempio, contrasta sì la stanchezza ma influisce sulla melatonina, di coseguenza a farne le spese è la qualità del riposo”.

Dormire poco, comunque, può causare anche problematiche fisiche non trascurabili e potenzialmente gravi, perciò è necessario fare in modo di curare il sonno.

“La deprivazione del riposo porta a un aumento della pressione, ne risente il sistema immunitario e vengono intaccati anche gli ormoni che regolano il senso dell’appetito. Spesso infatti di notte si ha fame e si fanno quei ‘pericolosi’ spuntini che portano a un aumento del peso corporeo”.

Staccare la spina totalmente, ogni tanto, rappresenta un vero e proprio toccasana.

“Quando si perdono molte ore di sonno non basta un giorno o due per recuperarle, perché queste si accumulano e finiamo per non accorgerci quante siano. Un pokerista, quindi, avrebbe bisogno talvolta di allontanarsi totalmente dalla propria attività per riacquisire uno ritmo sonno/veglia corretto”.

 

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