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il 29 Apr 2015

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L’hero call di Kitai a Berlino secondo Bendinelli: “Frutto di un’eccellente live read ma avrei preferito un raise!”

L’hero call di Kitai a Berlino secondo Bendinelli: “Frutto di un’eccellente live read ma avrei preferito un raise!”

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Come fatto pochi giorni fa con Carlo Savinelli sulla mano Mercier – Koskas, in giornata abbiamo chiesto consulto ad un altre grande big nostrano su una delle mani che ha fatto la storia dell’European Poker Tour.

Giuliano Bendinelli ci ha fornito la sua personale lettura su uno dei call più incredibili mai visti ad un tavolo da poker di questo rilievo.

Siamo a Berlino: season 8 del circuito internazionale live di PokerStars.

Il canadese Andrew Chen e il belga Davidi Kitai duellano per la picca e per una prima moneta da oltre 700.000€.

Ecco lo spot:

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Lasciamo dunque la parola all’MVP del Global Poker Master:

“Partiamo dal presupposto che in heads-up, più di ogni altra disciplina, incidono tantissimo il flow del game e la lettura che si ha sul proprio avversario. Proviamo ora ad analizzare questo spot street su street. Sull’apertura di Chen, il call di Kitai può essere considerato più o meno standard: il fold non può di certo essere un opzione, il call e il raise sono altrettanto valide. Con quegli stack effettivi una tribet era sicuramente lecita, ma come detto non sappiamo come si stesse evolvendo l’action, quindi il semplice call di Kitai può avere anche delle ragioni dovute al flow”.

Flop

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“Kitai check/calla la bet di Chen. La puntata del canadese è di facile interpretazione: avendo 4 high e solamente un backdoor flush prova a rubare il piatto già dal flop. Kitai ha a sua volta un backdoor flush, ma soprattutto A high, che in heads-up rappresenta un punto di valore. In questo caso, dunque, il suo call non è da considerare affatto un floating”.

Turn

“Sul 9 al turn Kitai checka ancora e Chen bussa dietro. Sarebbe stato interessante vedere cosa avrebbe fatto il belga su una second barrell del canadese: il check/call in questa street è da escludere e molto probabilmente Kitai o si sarebbe arreso o avrebbe provato a rilanciare trasformando la sua mano in bluff”.

River

“Il river è un 10 e Kitai punta in bluff circa 1/3 pot. Per prima cosa va sottolineata la finezza della size: con questa puntata Chen sarà piuttosto restio a chiamare con medio valore, visto che Kitai potrebbe avere tantissimi 8 nel suo range, ma potrebbe value bettare talvolta anche qualcosa come top pair. Chen ha però 4 alta, ovvero, l’anti-nuts e se vuole assicurarsi il piatto non può far altro che rilanciare. E così è. A questo punto accade però qualcosa di veramente incredibile! Kitai, dopo aver trasformato la sua mano in bluff, rivaluta l’intera action e il valore della sua mano e decide di chiamare polarizzando il suo avversario su un 8, K-Q o un bluff assoluto. Il call diventa epico perché in questa mano Kitai rischia di schiantarsi tantissime volte contro una mano di medio-basso valore trasformata in bluff. Su quel board non batte praticamente nulla, ma decide di chiamare e si assicura il piatto. Come detto all’inizio, questa chiamata è stata senza dubbio dettata dall’eccellente live read del belga su Chen. Nonostante tutto credo che in questa circostanza Kitai, quando chiama, sia costretto a muckare oltre il 95% delle volte. Su un’action di questo genere, qualora non avessi creduto a Chen, avrei probabilmente preferito un ulteriore raise al river piuttosto che un semplice call.

 

 

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