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il 7 Mag 2015

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CSI e i crimini cibernetici del poker online: la lotta contro il chip dumping

CSI e i crimini cibernetici del poker online: la lotta contro il chip dumping

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“Open the lobby, go the no limit heads’up table!”

E’ una delle frasi di Patricia Arquette, l’attrice protagonista di CSI:Cyber nell’ultima puntata dello Spin Off della celebre serie televisiva Crime Scene Investigation.

CSI:Cyber è una serie televisiva statunitense alla sua prima stagione che viene trasmessa in Italia su Rai 2 ogni domenica alle ore 22. E’ il terzo spin off della serie, dopo i famosi CSI Miami e CSI New York.

Il mondo del poker conquista quindi nuovamente gli autori del famoso crime drama, così come aveva fatto in passato nella serie principale ambientata a Las Vegas: in un episodio veniva ucciso un giocatore di poker high stakes e in un altro erano diversi giocatori a perdere la vita durante un torneo, con scene tratte direttamente dalle World Series of Poker.

La puntata numero 10 di CSI:Cyber, intitolata “Click your poison” è andata in onda ieri sul canale americano CBS e questa volta l’argomento poker viene trattato in maniera sicuramente non positiva. I tavoli da poker infatti sono lo strumento usato dal cattivo di turno per riciclare il denaro sporco proveniente dall’immissione sul mercato di medicinali nocivi alla salute.

La trama è un pochino avventurosa: a causa degli effetti collaterali dati dall’assunzione di alcuni “finti” medicinali acquistati online, alcune persone trovano la morte. La squadra investigativa capitanata dalla Arquette, che vede tra le sue fila anche James Van Der Beek, risale alla cima della filiera di produzione di queste droghe vere e proprie.

E’ proprio lo storico Dawson della serie televisiva Dawson’s Creek a scoprire come il capo dell’organizzazione riesca tramite il poker online ad aggirare i controlli informatici per la tracciabilità del denaro e a pagare la filiera.

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Il nucleo di CSI scopre infatti che tutti i sospettati ogni domenica si collegano a una room per pochi minuti. Giocano una mano mano ai tavoli di cash no limit hold’em heads up, vincono e si scollegano velocemente.

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Siamo di fronte al più classico dei chip dumping ai tavoli di heads up cash game: un passaggio di denaro da un giocatore a un altro senza che si giochi veramente a poker. Pratica che ricordiamo è vietata dalle poker room italiane e internazionali.

Il meccanismo viene chiaramente spiegato dagli investigatori e serve per far perdere le tracce del denaro e rendere difficile il lavoro degli agenti.

Purtroppo, come spesso accade quando il poker viene trattato mainstream, ci sono molti errori,  a partire dalla lobby della room dove i tavoli heads up hanno 10 posti per ogni tavolo,  per continuare con il fatto che ai tavoli si possa andare in all in e muckare le carte anche con la mano vincente.

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La cosa che però colpisce è come il cattivo della puntata sia disegnato come un sociopatico che è sempre dietro al suo computer, porta gli occhiali e vede gli esseri umani non come persone ma come dollari. Sembra impossibile non collegare il profilo fatto dalla squadra investigativa con il metodo di riciclaggio del denaro, ossia il poker. Una vera e propria mistificazione della figura del poker player, anche se fatta in maniera indiretta.

Negli Stati Uniti secondo alcuni dietro il messaggio della puntata ci sarebbe lo zampino di Sheldon Adelson, da sempre in lotta contro il mondo del poker online. I detrattori del magnate pensano che ci sia una precisa indicazione da parte sua, insieme a una cospicua elargizione, per un così palese e superficiale attacco al poker online.

Per scoprire come finirà la partita da 25.000 dollari tra il gruppo di CSI e il malvivente, la prossima puntata sarà trasmessa il prossimo 24 maggio.

 

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