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La regola d’oro del poker spiegata da Alec Torelli
Foldare bottom set al flop: per molti rasenta la follia, per altri è un hero fold… Secondo Alec Torelli invece è un fold semplice semplice, che non richiede più di due secondi di riflessione.
Il forte rounder di origini italiane ricorda sul suo blog la regola d’oro del poker, che a volte si dà troppo per scontata: mettiti nei panni del giocatore che hai di fronte.
Alec spiega che questo piccolo accorgimento, non sempre così elementare, è fondamentale nel poker come nella vita:
“Uno dei più grandi difetti della natura umana è essere così concentrati sul proprio mondo da dimenticare di pensare a chi ci circonda. Vedere il mondo attraverso gli occhi di un altro è il modo di crescere, rafforzare le relazioni, prosperare negli affari e anche vincere a poker“
Alex spiega poi come fare prendendo a esempio una mano giocata che lo ha visto coinvolto allo Sugarhouse Casino di Philadelphia.
E’ in corso una partita cash game 25$/50$ in diretta streaming, il buy-in minimo è 100x mentre quello massimo è 400x e oltre ad Alec sono presenti altri famosi giocatori high stakes come Phil Hellmuth, Shaun Deeb e Darren Elias.
L’azione parte da Torelli, che rilancia 150$ da HJ con 99, Chad Holloway flatta dal seat adiacente con KQ. Da bottone Shaun Deeb squeeza a 600$ con K2 e trova i call dei due avversari, tutti sono molto deep con oltre 10.000$ di stack.
Il flop si presenta T9J e a carte viste ci si aspetta un bel po’ di action al tavolo.
Alec esce in bet 1.100$, Chad rilancia a 3.500$, Deeb folda velocemente, e Torelli incredibilmente passa in meno di due secondi!
Dopo aver ricevuto i complimenti da Hellmuth, che ad alta voce dice al tavolo che al massimo sei persone al mondo possano capire quanto bene abbia giocato Alec (…), Torelli spiega in poche parole il TP che lo ha spinto a foldare:
Holloway ha chiamato il raise e successivamente chiamato la 3-bet di Deeb: con le premium avrebbe 3-bettato lui stesso, ed i suited connector si sarebbero arresi dopo lo squeeze. Il range si restringe quindi a pocket pair medie e broadway suited.
Deeb invece è un ottimo giocatore, e lo squeeze in posizione potrebbe essere fatto con una ampia gamma di mani. Quel giorno però aveva 3-bettato poco preflop, quindi il range si sbilancia lievemente verso il valore.
Al flop Alec sceglie di puntare per valore e per non regalare free-cards, sapendo che se avesse checkato, spesso avrebbe trovato un doppio check dagli avversari su un flop così coordinato. Gli avversari inoltre chiamerebbero i 1.100$ con quasi tutte le mani che avrebbero checkato dietro. Ma con quali mani potrebbero rilanciare?
Dopo il fold di Deeb, Alec si concentra su Holloway: avendone già definito il range, si capisce che le uniche mani con cui può rilanciare in questo spot sono T-T, J-J, K-Qs e J-Ts. 10 combo che sconfiggono Torelli contro solo 2 sulle quali avrebbe la meglio. Easy fold.
La domanda che ha permesso ad Alec di gettare le carte con una rapidità disarmante è stata una sola: “Con che mani giocherei così se fossi nei suoi panni?”
Questa domanda è molto diversa da “Con che mano potrebbe giocare così?” perché implica di immedesimarsi nell’avversario che si ha di fronte.
In questo modo non si commette l’errore di pensare al proprio range a situazioni invertite, ma si inquadra in maniera molto più precisa il profilo dell’avversario, prendendo in considerazione molti aspetti che altrimenti potrebbero essere sottovalutati: la pressione del tavolo televisivo, la presenza di giocatori di un certo calibro, la percezione di hero agli occhi di oppo, e tutto ciò che può influire nel gioco dell’avversario in questione.
httpv://www.youtube.com/watch?v=28Sk3vSOZIM