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Musica, meditazione e tanta review: i segreti di Isaac Haxton per restare al top nel poker mondiale!
Qualche settimana fa Isaac Haxton è stato protagonista di un interessante podcast assieme allo psichiatra e ipnoterapeuta Elliot Roe e alla psicologa Patricia Gardner, autrice di un libro sul corretto approccio psicologico al gioco del poker.
Una piacevole chiacchierata di mezz’ora sul mindset ideale da adottare per restare al top, ma anche un breve racconto in prima persona sulla brillante carriera di ‘Ike’.
Tanti i temi toccati sin dalle prime battute, come la dibattuta questione sugli effetti positivi della musica nel corso di una sessione o di una partita live.
Secondo le ultime ricerche ogni disciplina ha il suo genere di musica, ed è stato provato che ad esempio associare la musica jazz al golf porti notevoli benefici in termini dii prestazioni e attitudine psicologica al gioco, così come una musica ritmata aiuta gli sportivi in palestra.
Per quanto concerne il poker non si è arrivati ancora ad una conclusione, certo è che i poker player non disdegnano affatto ascoltare il loro genere preferito ai tavoli da gioco.
La trasmissione prosegue su un altro tema, ovvero la paura che tanti giocatori hanno del confronto, rifiutandosi di leggere qualche libro o scambiare delle semplici opinioni.
Come suggerisce Haxton: “Si giustificano in svariati modi, sostenendo ad esempio che troppe discussioni potrebbero soltanto confondere le idee e al limite contaminare il loro gioco. In realtà si tratta di persone che hanno paura di dover ammettere i propri errori di fronte a qualcun’altro”
Isaac dichiara di investire almeno un trenta percento del tempo dedicato al poker allo studio e alla revisione del gioco, due aspetti fondamentali per confermarsi nel lungo periodo.
Ma non solo, perché a quanto pare anche la meditazione svolge un ruolo importante nel bilancio globale:
“Di solito medito ogni mattina dai 5 ai 20 minuti, a seconda delle necessità e di come mi sono svegliato – confessa Haxton – Mantenere un equilibrio psico-fisico ottimale è di grande aiuto nella giornata di un giocatore professionista“.
Anche i migliori però hanno i loro coach, anche se a questi livelli per una lezione privata di un’ora si può arrivare a spendere anche 15.000$:
“Il coaching one-to-one è sicuramente la scelta migliore, specie quando le cifre in ballo sono importanti, poi dipende sempre dalla tipologia di giocatore“.
Nel prosieguo della puntata Haxton ripercorre alcuni momenti significativi della sua carriera, regalando agli ascoltatori alcuni spunti di riflessione su come curare al meglio il loro approccio mentale alla loro disciplina pokeristica preferita.