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Il Payout del Colossus WSOP può essere una scelta vincente per l’ecosistema poker?
Il Colossus è già stato battezzato come il torneo dell’anno ed è destinato a far parlare di sè almeno fino alla prossima edizione.
Tra gli argomenti più caldi nel mondo social nelle ultime ore c’è sicuramente il payout che garantisce “solo” 639.000 $ al vincitore ma premia con almeno due volte il buy in i 2.241 giocatori a premio.
Una struttura di payout in linea con le ultime tendenze del poker live negli Usa e che probabilmente sarà in parte rispecchiata anche nel prossimo Main Event in cui il primo premio è stato abbassato di 2 milioni di dollari rispetto alla scorsa edizione.
In America si chiama “flat payout” e corre voce che sia stato Matt Savage, l’organizzatore della prossima conferenza TDA al Casinò Aria, uno dei fautori di questo tipo di divisione del montepremi.
Questo tipo di payout si discosta notevolmente da quello usato abitualmente non solamente nei circuiti live ma anche nel mondo dell’online, dove si è soliti garantire al primo una quota tra il 12 % e il 15 % del montepremi. Comunque mai meno del 10 %.
Le reazioni nel mondo del poker sono state abbastanza contrapposte. Da un lato abbiamo giocatori come Jason Mercier, Vanessa Rousso e Rupert Elder, che hanno ampiamente criticato la scelta fatta dal management delle WSOP, dall’altro alcuni rounders si sono schierati a favore del “flat payout”.
Uno di questi è Johan Francois Guilbert coach della casa degli assi edizione francese, noto anche su PokerStars.it con il nickname YoH.ViraL.FR.
“Mi piace molto il payout che hanno stabilito al Colossus. E’ quello che si dovrebbe fare in tutti i tornei: meno soldi al tavolo finale, sempre un premio da sogno al primo posto, più buy in per coloro che fanno deep run . Mi piacerebbe addirittura vedere il top 25% dei giocatori pagati nei tornei di poker. Se piu giocatori si dividono il prizepool, allora piu giocatori giocheranno i prossimi tornei, meno giocatori rischieranno di andare broke e quindi l’ecosistema del poker da torneo sarà maggiormente preservato. Già PokerStars ha fatto qualcosa di innovativo: paga il 15% di giocatori al posto del 10%. D’altronde in ogni business per fare cambiamenti importanti bisogna farli piano con moderazione, altimenti i clienti si arrabbianno visto che solitamente non piacconno i cambiamenti. Personalmente penso che nei prossimi anni anche PokerStars si muoverà verso questa strategia.“
Di parere simile è anche il Tournament Director Luca Palmieri, che difende l’operato dei colleghi delle WSOP.
“Pagare il 10% dei buy-in registrati è sempre stato un ottimo rapporto poichè così paghi bene i giocatori che finiscono In The Money, così come è avvenuto al Colossus dove gli ultimi posti pagati hanno ricevuto due volte il buy in, Ciò è giustissimo visto che era un torneo che permetteva il re-entry. Tutto dipende dalla strategia che vuole dare il management: se vuoi dare due volte l’investimento all’ultimo ITM, questi probabilmente si farà una shottata nei prossimi eventi, perchè sappiamo che l’average player è scarso in tornei del genere dove il garantito a volte è un po’ come uno specchietto per le allodole. Il management WSOP utilizza la golden ratio, che è un formula matematica molto utile per il calcolo del payout e da quando è stata introdotta alle WSOP ha sempre riscontrato un ottimo favore del pubblico. Avere un ROI così alto alle World Series credo sia impensabile e quindi direi che il payout studiato è vincente.”
Abbiamo chiesto un parere a uno che l’in the money al Colossus l’ha raggiunto, lo svizzero Roby Begni:
“Circolavano voci a Las Vegas che il primo avrebbe vinto 1 milione di dollari ma ho saputo da fonti interne che questo non era assolutamente il volere dello staff delle WSOP per un torneo dal buy in così basso. In sala all’annuncio del payout c’è effettivamente stato un mormorio di disapprovazione ma sono convinto che il primo classificato sarà comunque contento di vincere 650.000 $. Personalmente avrei dato 1 milione al primo perchè l’evento ha superato le entries attese ed era l’aspettativa di tutti avere una prima moneta così ricca. Il payout abbastanza orizzontale è comunque una cosa abbastanza positiva per l’ecosistema del poker dal vivo e per gli amatori.”
Sono le parole di Ty Stewart direttore esecutivo delle WSOP a cercare di chiudere la polemica e spiegare le decisioni prese:
“Il Colossus puntava ad un grosso field e siamo felici che migliaia di giocatori tornino a casa con un bel ritorno sul loro investimento. Ci piace ricevere applausi, ma a volte si deve fare la cosa giusta e privilegiare i primi classificati, lasciando le briciole a migliaia di giocatori sarebbe stato decisamente peggio”
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