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Non solo poker giocato: Giada Fang cura l’edizione italiana del libro “The mental game of poker”!
Avere ‘edge’ nel texas hold’em è sempre più difficile.
La diffusione capillare del gioco e la conoscenza sempre più approfondita da parte dei player online ha indurito il field medio rispetto agli anni passati.
La partita più importante spesso viene giocata con se stessi: già, perché dove le competenze tecniche sono livellate, a fare la differenza è soprattutto il mindset del singolo giocatore.
Esprimere il proprio A-game in tutte le fasi del gioco, specialmente nell’arco di un’intera sessione non è così semplice come si potrebbe pensare. Anzi…
Ne sa qualcosa Giada Fang, team pro online di PokerStars.it nonché prima Supernova Elite donna d’Europa sulla room della picca rossa, che negli ultimi tempi ha collaborato all’uscita della versione italiana del libro di Jared Tendler, dal titolo”Il mental game del poker“.
Rinomato mental coach dei professionisti di golf dei circuiti PGA e LPGA, Tendler ha esteso il suo raggio d’azione ai poker player, diventando uno dei maggiori esponenti nel campo.
Nel corso degli anni ha seguito oltre 400 professionisti, tra cui appunto proprio la nostra Giada, che per l’occasione ha riposto le due carte nel mazzo dedicandosi con passione all’editing del libro:
“Jared è stato il mio mental coach per tutto il 2013 – ci ha raccontato Giada – perché ero arrivata ad un punto della mia carriera pokeristica in cui dopo lo switch da sit a cash facevo veramente fatica a giocare tutte quelle mani. Penso che diventi quasi impossibile non tiltare ogni tanto, specie quando giochi high stakes, perché anche se gli high stakes in Italia sono il NL 400/600/1000 si arriva comunque a swingare tantissimo. Non a caso quasi tutti i supernova elite sono scesi a limiti più bassi perché credo che siano veramente pochi quelli che in Italia hanno un mental game perfetto, pronto a reggere qualsiasi tipo di swing. La collaborazione per questo libro è nata per caso, in quanto Jared cercava un copy-editor italiano che si intendesse di poker, e sebbene conoscessi tanti addetti ai lavori nel settore ho pensato di candidare me stessa, spinta dalla voglia di fare un ripasso di quanto studiato assieme e dal desiderio di lasciare un segno con qualcosa che rimanga negli anni“.
Il libro, che nella versione inglese è un vero e proprio ‘must’, tratta diversi aspetti inerenti al ’tilt’ che un giocatore può incontrare in diversi momenti della sessione, alcuni di questi strettamente correlati con esperienze di vita vissuta o situazioni di impasse psicologica relative a traumi personali.
Secondo Giada l’importanza nel possedere un mindset di ferro fa la differenza tanto nel cash game quanto negli mtt:
“Anzi, forse per un giocatore di tornei questo aspetto è ancora più importante, dal momento che nel cash game si gioca una posta alla volta, e un momento di tilt può costare al limite uno o due stack. In un torneo invece, se l’errore derivato dal tilt arriva nelle fasi finali, può costare molto più caro in termini di EV persa. Infatti penso che i giocatori di mtt siano quelli più soggetti al tilt, considerato il numero elevato di ore nel corso delle quali devono provare a rimanere concentrati, spesso senza raggiungere nemmeno la zona ITM o comunque per un premio ridicolo rispetto al buy-in pagato“.
La versione italiana del libro sarà presentata ufficialmente al prossimo festival IPT in programma a Saint Vincent dal 23 al 28 luglio.