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WPTN – Il duro risveglio dei poker pro alle prese con una maratona pokeristica
Il risveglio per i pokeristi è sempre traumatico.
E la lunga giornata del day 1B di ieri ha lasciato strascichi sui rounders che si dovevano ripresentare ai tavoli oggi.
Facce assonnate e lunghi sbadigli tra i ragazzi che fanno colazione nei bar davanti al Casinò e si mischiano ai giocatori old school che stanno pranzando ai tavolini lungo Corso Garibaldi.
D’altronde la maratona pokeristica dei due day 1 di questo WPT National è stancante per chiunque.
Partenza alle ore 19.00 con tre pause all’interno degli 11 livelli di gioco da 40 minuti l’uno che fanno terminare le ostilità quasi alle quattro di mattina.
I giocatori adottano così i metodi più disparati per restare concentrati. Si passa dalle cuffie con musica a palla a una gran quantità di caffè erogati dal bar nella sala da gioco.
Metodo alternativo per Kara Scott che, provata da una lunga giornata e da una forte emicrania, ieri ha lasciato la competizione alla fine dell’ultima pausa perdendosi così l’ultima ora di gioco ma presentandosi pronta e grintosa alla ripresa delle ostilità.
“Ieri ero veramente stanca. Ho sofferto durante tutto il day e così ho preferito perdere gli ultimi due livelli e andare in camera a riposare. Oggi però mi sento molto confident anche se non ho un tavolo troppo facile”
Kara tiene fede alle aspettative e nel primo livello di gioco riesce a salire fino a 120.000 chips fino a quando un cooler la fa riscendere sotto average.
Su board ATTK3 riceve il check raise dell’avversario sulla sua bet di 15.000.
Il piatto diventa così di 150.000 e Kara con il suo trips floppato opta per il call ma impallidisce alla vista del full dell’avversario con AT.
Chi invece ha dato battaglia ai tavoli fino al termine del day 1B ieri sera è Alessandro Borsa.
Il giovane grinder milanese non è puntuale per lo start di questo day 2 e la faccia che ci accoglie quando ci saluta è tutta un programma.
“Quando abbiamo finito ieri siamo andati insieme a Federico ed altri amici in un pub a rifocillarci prima di andare a dormire. Il problema è stato però all’uscita quando non ho trovato taxi che mi riportassero a casa e ho dovuto aspettare in strada fino a quasi le 7 di mattina. Sono distrutto, ho dormito cinque ore e non mi pare ancora vero”
Problemi di traffico quindi per il reg di Gioco Digitale “Giuda90” che è arrivato con qualche minuto di ritardo, ma nulla in confronto ad alcune sedie vuote che ancora durante i primi due livelli di gioco affollano le sale del Casinò di Sanremo.
Una di queste è quella di Federico Piroddi, che era in compagnia di Borsa nel famoso locale sanremese “George la nuit”, seppur avesse giocato durante il day 1A.
Raggiungiamo il compagno di stanza di Piroddi, il tassista per caso Dennis Karakashi, per chiedergli dove sia finito il pro milanese.
“Provo a chiamarlo da un’ora ma non mi risponde. Probabilmente starà ancora dormendo“.
E infatti dopo 40 minuti arriva con la consueta aria scanzonata il buon Federico, che subito “accusa” il compagno di non averlo svegliato.
“Gli avevo detto di svegliarmi ma mi ha lasciato dormire. Evidentemente temeva di trovarmi troppo presto ai tavoli – ride – Ieri non abbiamo fatto troppo tardi ma incominciare questi day 2 così presto è per me che sono un dormiglione di natura veramente devastante”
Federico ha perso sì un livello di gara, ma non la voglia di affrontare con grande entusiasmo un tavolo impegnativo come quello che si trova al suo arrivo con Giovanni Rizzo, Pasquale Plevano, Gérard Soldermann e Mattia Zanandrea.
Non prima però di un pranzo rifocillatore. Le carte possono attendere ancora qualche minuto.