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“Se fatto per prendere informazioni è passibile di penalità”: Elio Cappuccio interviene sul fold con showdown alle WSOP
La mano più celebre e discussa del Main Event WSOP fino a questo momento è senza dubbio quella di Joe Abrams contro un giocatore dall’identità ignota, che ha foldato colore al river dopo il miniraise di Joe il quale aveva flush più alto.
A questo punto per chi non conosce la mano in questione è facile immaginare che si stia parlando solo di un hero-fold, ma il giocatore ignoto si è reso protagonista di un action dubbia, che ha fatto molto discutere: al momento del fold ha girato le carte davanti a sé senza dichiarare nulla.
A quel punto Abrams non riusciva a capire se si trattasse di un fold o di un call con rapido showdown annesso, e ben tre floorman si sono riuniti lì per analizzare la move, che alla fine è risultata essere un fold.
Senza sbilanciarci sulle effettive intenzioni del player, che può aver agito in buona fede come aver tentato di tendere una trappola a Joe, ci siamo domandati se per questa azione il giocatore potesse essere punito o meno.
Nessuna fonte d’oltreoceano parla di penalità al riguardo, e per rispondere a questo dubbio abbiamo allora contattato Elio Cappuccio, noto Tournament Director italiano stimato anche a livello internazionale, che di situazioni come questa ne ha dovute affrontare, nel corso della sua decennale carriera:
“Dipende dalla dinamica dell’azione. Se le carte le ha palesemente allontanate o risulta comunque chiara la sua intenzione di ritirarsi, non c’è motivo di penalizzarlo. Diverso è per esempio se giro le carte nella mia area di gioco e fisso il mio avversario: in quel caso è piuttosto chiaro il tentativo di prendere informazioni in maniera antisportiva. Sarebbe stato interessante sentire le testimonianze del Dealer e dei giocatori, ma considerato il livello dei giocatori, la forza del suo punto, il raise minimo e il fatto che la cosa a quanto pare sia risultata molto dubbia, probabilmente ci ha provato. E in quel caso una penalità ci può stare.”
La penalità in questi casi è sempre guidata da un interpretazione del direttore di gara, che deve decidere se l’action è stata dettata dall’ingenuità o dal tentativo di approfittare di quella avversaria:
“In genere se il gesto è stato fatto ingenuamente si può chiudere un occhio… Poi contesti differenti hanno differenti scuole di pensiero. E regole interne possono comunque bypassare il regolamento standard.”
Non conoscendo chi sia il giocatore in questione (sapere quanta esperienza abbia ai tavoli potrebbe dare ottimi spunti per capirne l’intenzione) né avendo visto direttamente il momento in cui gira le carte, è praticamente impossibile capire se merita una penalità o meno… ma almeno da adesso saprete come comportarvi e a cosa fare attenzione se capiterà a voi una situazione simile!
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