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il 14 Lug 2015

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L’incredibile quads che ha portato Federico Butteroni al Day7 del Main Event WSOP: l’analisi del push

L’incredibile quads che ha portato Federico Butteroni al Day7 del Main Event WSOP: l’analisi del push

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Questione di sliding doors. I pokeristi lo sanno bene. Hai davanti più scelte, e da ciascuna dipende un finale completamente diverso.

Per Federico Butteroni la sliding door giusta ieri al Day6 del Main Event WSOP si è presentata quando il torneo era a 36 left.

Con uno stack di 17 bui il romano decise di pushare la sua coppia di sei dopo il raise da early position di Turyansky (65 bui di stack) e i flat di Brand dal cutoff (stack 30bb) e di Morgenstern da small blind (il tedesco era ultrachipleader del tavolo in quel momento).

Il push viene chiamato da Brand che gira una coppia di Dieci facendo partire il romano al 20%, percentuale ribaltata dal flop che regala a Butteroni un magico poker e l’insperato raddoppio, rendendogli in discesa la strada per approdare al Day7.

Vediamo l’analisi matematica dello spot, fermo restando che non possiamo far altro che procedere per ipotesi sulle condotte degli avversari non avendo potuto osservare il flow del game in quel momento.

Come abbiamo già spiegato, per calcolare il valore atteso della move dobbiamo in primo luogo valutare la deadmoney e stimare i range degli altri giocatori nella mano, anche di call a un eventuale push.

Per l’apertura da early position di Turyansky, con l’aiuto di Marco ‘magicboxxx’ Bognanni, abbiamo stimato un 23,5% secondo quanto restituisce Pokerstove:

quads main event wsop butteroni range open

Il flat di Brand invece indica chiaramente che il giocatore non ha QQ+ AK+, che avrebbe sicuramente tribettato, fatta salva l’intenzione di una giocata tricky .

range flat stern

Ipotizziamo dunque un range simile corrispondente al 14,8% delle mani.

Per quanto riguarda Mortgenstern, nel procedere all’analisi possiamo tranquillamente tenerlo fuori dal discorso.

Da massive chipleader del tavolo, e visto il suo stile di gioco, il tedesco avrebbe tribettato con tante mani di valore anche medio, e il suo complete da piccolo buio sta per un range amplissimo con cui sicuramente non avrebbe chiamato il push di Butteroni, anche dopo i fold dei due avversari già nella mano.

Sempre con l’aiuto di Marco Bognanni, stimiamo i range di call di original raiser e del primo flatter.

Per Turyansky possiamo stimare che chiamerà il push di Butteroni con top 7,4%

quads federico butteroni main event wsop range call

Contro questo range la coppia di Federico gioca al 38,8%. A fronte di un call di Turyasnky, per semplificare il calcolo, possiamo dare per buono che Brand folderà.

Dopo aver flattato, infatti, il suo range di call a un doppio push si potrebbe restringere esclusivamente a QQ+ AK+, combo che avrebbe certamente tribettato preflop (a meno di giocate tricky).

Discorso diverso invece davanti a un fold di original raiser: in quel caso possiamo ipotizzare metta con questo range, corrispondente al 2,9% delle carte.

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range call stern

Procediamo dunque all’analisi del valore atteso del push di Butteroni.

Per quanto riguarda l’original raiser, abbiamo ipotizzato che apra top 18,9% e chiami il push con top 7,4%.

Per calcolare il numero di volte che Federico sarà chiamato dal tedesco dobbiamo dunque fare il seguente rapporto:

18,9:100=7,4:x

x=39,1

Federico riceverà il call di original raiser grossomodo 4 volte su dieci. Le restanti sei volte su dieci potrà comunque essere chiamato da Brand. Vediamo subito quanto spesso considerando i range di flat e di call dati sopra

14,8:100=2,9:x

x=19,5

Quelle sei volte in cui original raiser folderà, dunque, Federico sarà chiamato una volta su cinque da Brand: contro il range di call dell’americano, i Sei di Federico giocano al 37%.

Ricordiamo che oltre alla tournament life Butteroni mette in gioco i suoi 17 bui: quando chiamato, se vincerà, porterà quindi a casa un totale di (10+17+15)=42 bui

Assembliamo dunque la operazione completa del valore atteso del push riportando le percentuali a decimali (60%=0,6 e così via). Nella prima parentesi sono indicati i numeri in cui foldano entrambi i giocatori. Le ultime due parentesi prendono in esame le azioni di Brand dopo il fold (sei volte su dieci come abbiamo detto) di Turyansky.

(0,6*0,81*10) + (0,4*0,38*42) – (0,4*0,62*17) + (0,6*0,19*0,37*42) – (0,6*0,19*0,63*17)

4,86 + 6,384 – 4,216 + 1,77 – 1,22 = 7,5

Dai range stimati sopra, dunque, per chips EV l’allin di Federico aveva una aspettativa di vincita long-term di 7,5 bb.

Il commento allo spot di Marco Bognanni:

“Una scelta davvero difficile, che solo un campione può prender lucidamente, e Federico ha la stoffa del campione! È stato fortunato nello showdown, vero, ma ha capito che era la situazione giusta da sfruttare per la dead money presente. In un altro spot più particolare ha deciso di foldare pre QQ; sempre sul pezzo, sempre lucido,gli auguro il meglio perché… Perché vorrei essere al suo posto ma sono contento per lui come se ci fossi io!”

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