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il 21 Lug 2015

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Analisi di un final table fallimentare: la debacle di Phil Hellmuth al Big One Drop WSOP

Analisi di un final table fallimentare: la debacle di Phil Hellmuth al Big One Drop WSOP

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Phil Hellmuth è stato uno degli indiscussi protagonisti delle World Series 2015 appena concluse a Las Vegas.

La vittoria dell’evento numero 17 ha rafforzato la sua leadership nella classifica all time dei pluribraccialettati consegnandogli il quattordicesimo sigillo personale.

Il campione americano però ha cercato con tutte le forze un secondo successo visto che il bracciale è stato vinto all’inizio del mese di giugno. La fortuna non l’ha aiutato ma anche lui ci ha messo del suo.

Un’occasione veramente ghiotta per PokerBrat è arrivata all’High Roller for One Drop, torneo da 111.111 $ di buy in che ha registrato la vittoria finale di Jonathan Duhamel sul “miliardario buono” Bill Klein.

Hellmuth aveva iniziato il tavolo finale a 8 giocatori da chipleader con oltre 10 milioni di gettoni ma ha sperperato tutto il suo stack in poco più di due ore di gioco.

Proprio la mano numero 17 del final table ha segnato l’inizio della debacle.

Apertura a 360.000 di Jonathan Duhamel (short con soli 14 bui) da under the gun.

Phil decide che è il momento di aggredire e raisa da Utg +1 fino a 800.000 forte di 99.

Il canadese però ha “nascosto” AA e va velocemente all in. PokerBrat praticamente committato calla ma sbianca alla vista degli American Airlines.

Board Q75Q3 e Phil scende a 7 milioni di chips, non più chipleader ma comunque sempre sul podio parziale con uno stack di oltre 50 big blind.

La mano decisiva arriva dopo circa un’orbita.

Duhamel è diventato chipleader grazie all’eliminazione di Anthony Zinno in un cooler preflop sfortunato per l’americano, ma il piatto vede coinvolti Phil Hellmuth e Bill Klein, l’ex imprenditore che si dedica al poker.

hellmuth vs klein

L’azione è veramente particolare e dimostra forse come Hellmuth non si sentisse a suo agio in un field che comprendeva ancora Daniel Colman e Ben Sulsky tra gli altri.

Decide infatti di aggredire il giocatore probabilmente più debole al tavolo ma sceglie uno spot alquanto marginale per farlo.

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La condotta di PokerBrat non è lineare e passa dal bluff al flop, al thin value al turn per passare al bluffcatching al river.

Klein ovviamente ha facile gioco e grazie a questo piatto potrà tranquillamente portarsi all’heads up finale e donare così il premio alle associazioni di beneficenza da lui sostenute.

Lo stack di Hellmuth viene così sensibilmente eroso e seppure Poker Brat non mostri palesemente il suo disappunto la condotta da lì in poi sarà solo una tragica discesa fino alla sesta piazza finale.

hellmuth reazione quads

Nella mano immediatamente successiva infatti Hellmuth, ormai sceso a 3 milioni di gettoni ma con ancora 20 big blind, si trova nuovamente invischiato in un brutto piatto e in un hero call al river veramente discutibile.

Su limp da bottone di Jonathan Duhamel, Hellmuth completa dallo small blind con T7 e check/calla la bet a 325.000 del canadese su flop 6K7 forte della medium pair.

Turn 3 e check per due prima del 4 al river che da la scala a Duhamel forte di 75.

PokerBrat decide di donkbettare 250.000 ma davanti al raise di 1.200.000 del campione del mondo, vediamo un call assolutamente impensabile che lo fa precipitare a 1.300.000 chips, con soli 8 bui.

Lo stato confusionale di Hellmuth a questo punto è abbastanza chiaro e dopo un fold da big blind con 3 bui con Q6, assistiamo anche a un fold da cutoff su unopened.

Finale triste per Hellmuth che shova da hijack i suoi ultimi bui con A4 ma trova sullo small blind Dan Perper pronto a eliminarlo forte di KK.

PokerBrat però ammette le sue colpe su twitter e promette di provare a conquistare il quindicesimo braccialetto alle WSOP Europe di Ottobre.

phil hellmuth tweet uscita one drop

 

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