Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
“I giocatori amatoriali sono in via di estinzione” Per David Sklansky la colpa è dei poker pro
Ormai il livello medio di gioco si è alzato troppo, vincere sta diventando sempre più difficile.
Questa frase sempre più sentita può essere tranquillamente confermata da chiunque abbia cominciato a giocare agli albori del boom del poker, quando i tavoli abbondavano di fish ad ogni livello.
È andato perduto il rapporto ideale di squali e fish, rendendo il gioco molto più difficile da affrontare. E secondo David Sklansky la colpa è dei grinder e dei giocatori professionisti.
L’affermato scrittore di testi sul poker ha infatti dichiarato ai microfoni di CalvinAyre che i pro hanno danneggiato l’habitat ideale dei fish, avvicinandoli sempre di più al pericolo di estinzione: i dissanguamenti monetari troppo rapidi e le prese in giro verso chi non sa giocare hanno reso l’ambiente del poker un posto ostile per i novellini.
Ma andiamo a sentire le sue teorie su come tutto questo sia nato e come tutto questo si possa guarire:
“Internet permette ai pro di giocare molti tavoli allo stesso momento. Anche agli small stakes, che non concedono un grande profit orario, è possibile fare un bel guadagno se si giocano venti tavoli contemporaneamente. Gli small stakes sono una specie di palestra, l’opportunità per gli avversari di imparare a giocare bene, ma ora prima che possano imparare qualcosa vengono distrutti, mangiati dagli squali. Penso che si debba assolutamente fare qualcosa per evitare tutto questo. Ci sono gruppi di persone che vengono fuori dal nulla, vogliono imparare a giocare a poker e divertirsi, ma cominciano a perdere soldi e si sentono presi in giro, si sentono scoraggiati dal giocare.”
Sklansky, da buon teorico del poker, non ha perso tempo a trovare le vere cause e le possibili soluzioni di questo problema:
“Ci sono tre diversi modi per risolvere questa situazione: il primo, il più ovvio, è impedire ai pro di multitablare le partite basse, ovvero fare in modo che le poker room impongano un limite di uno, due tavoli aperti ai livelli bassi, o comunque impedire che se ne possano aprire troppi allo stesso tempo. Una seconda soluzione potrebbe essere cambiare gioco per rendere impossibile il multitabling, ad esempio è impossibile stare dietro a venti tavoli di Seven Card Stud contemporaneamente. Oppure ancora si potrebbero cambiare le regole cercando di aumentare l’importanza del fattore aleatorio per non rendere più questi giochi profittevoli. In altre parole aumentare l’influenza della fortuna nel gioco… i professionisti si lamenteranno di certo perché non faranno abbastanza soldi (e di conseguenza si muoveranno ai livelli più alti) ed i principianti non si vedranno le gambe tagliate da subito.”
L’intervistatrice Rebecca Liggero ricorda che Sklansky scrisse un articolo che trattava degli aspetti benefici del poker sulla nostra vita, ed ha chiesto a David se, pubblicizzando quelle idee, fosse possibile attirare nuova gente nel mondo del poker:
“Quell’articolo è stato scritto circa cinque anni fa, ed ora lo si può trovare nel mio libro ‘DUCY’ (‘Do You See Why’, in italiano ‘vedi perché’) dove, in collaborazione con lo psicologo Alan Schoonmaker, prendiamo in esame circa trenta aspetti del poker e le loro applicazioni ed utilità nella vita di ogni giorno, ce ne sono molti davvero utili.”
Per terminare l’intervista, Sklansky ricorda dei concetti, indispensabili per tenere vivo questo mondo, ma che si stanno perdendo col passare del tempo:
“Non serve vincere soldi per apprezzare il poker, ma di sicuro è impossibile apprezzarlo se il tuo avversario o un gruppo di pro ti prende in giro o ti porta via tutti i soldi in brevissimo tempo.”
In sostanza, se volete ancora che il mondo del poker sia pieno di giocatori e di occasionali, ricordatevi di non criticare il gioco di questi ultimi, non fateli sentire stupidi e non svuotategli il bankroll in cinque minuti!
Pensate ai classici film sul poker dove Hero finge di essere scarso all’inizio solo per portare via più denaro al Villain quando comincia a fare sul serio…