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Portogallo nuova terra promessa dei grinder? L’apertura del mercato .pt potrebbe dar nuovo impulso alla liquidità condivisa
Un grinder italiano dietro l’altro sta provando la strada del .com.
Inizialmente solo per i giocatori di tornei multitavolo, ma ultimamente anche per quanti fanno del cash game la loro attività lavorativa, la chiusura del mercato italiano e la diminuita offerta data dalle room.it sta convincendo molti a espatriare verso gli stati dove svolgere l’attività di poker player è più facile e vantaggioso.
Dopo Malta, seconda casa per tanti giocatori italiani, e Londra, all’interno della comunità europea si è fatta largo una nuova nazione, meta per il trasferimento sul .com dei ragazzi italiani: la Slovenia.
Giovanni Rizzo è solo l’ultimo dei player di casa nostra a essersi trasferito nella piccola nazione al confine est italiano. Prima di lui Rocco Palumbo, Luca Stevanato, Nicola Cappellesso e Italo Modena e tanti altri hanno preso residenza a Lubiana o Nova Gorica per tentare la nuova avventura.
Nei prossimi mesi però, a partire probabilmente dall’inizio del 2016 c’è una nuova nazione europea che potrebbe attirare i giocatori italiani e del resto del continente: il Portogallo.
E’ notizia di questi giorni infatti che a partire dal 6 novembre prossimo scatteranno le licenze chieste dagli operatori nel territorio lusitano in base alla nuova legge sul gaming promulgata nel corso dell’estate.
Nella patria di Cristiano Ronaldo (testimonial non a caso di Pokerstars) verranno quindi aperte le poker room con il dominio di primo livello .pt ma il mercato portoghese non sarà con ogni probabilità ghettizzato.
Sarà infatti possibile giocare anche nelle poker room .com e probabilmente .fr.
Una gustosa novità per i player spagnoli che emarginati come gli italiani nel .es si potrebbero trasferire in massa nella vicina nazione della penisola iberica.
Ma anche i nostri giocatori potrebbero trovare accoglienza in Portogallo, un territorio che per vicinanza culturale e climatica può essere molto più vicino di quello che sembra allo stivale italiano.
In aggiunta il costo della vita in Portogallo non è elevato e quindi sicuramente può rappresentare una nuova frontiera per i giocatori azzurri.
Ma l’apertura del mercato .pt apre nuovi scenari anche per il tema della liquidità condivisa in Italia.
Un’eventuale fuga di massa dei giocatori spagnoli dal .es potrebbe infatti riaprire i discorsi legati all’apertura delle frontiere del poker online per gli italiani almeno nei confronti del mercato francese e spagnolo. Un tema che è stato affrontato già più volte nel corso degli ultimi anni e per il quale sembra oggi mancare solo il passo decisivo.
I grinder spagnoli hanno provato negli ultimi mesi una forma di sciopero per sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo sul tema e possiamo essere certi che in caso di apertura nel vicino Portogallo la protesta verrà probabilmente ripetuta magari con una partecipazione ancora più grande.
Gli italiani invece sembrano aver ormai scelto la via del trasferimento di massa anche se i numeri dell’ultimo Sunday Million sono stati assai confortanti.
D’altronde un progetto a tre con Spagna e Francia potrebbe far tornare in patria molti grinder visto che l’offerta in caso di liquidità condivisa potrebbe essere assai più varia e interessante.
Vedremo dunque nei prossimi mesi se il Portogallo potrà diventare una nuova nazione di espatrio dei player europei come lo sono Slovenia, Austria, Malta.