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Il quinto livello del Main è fatale per Sammartino: “Non sono mai riuscito ad esprimere il mio gioco.”
Dopo l’eliminazione di Mustacchione arriva un’altra nota dolente per le speranze del poker azzurro.
Dario Sammartino chiude la sua avventura al Main WSOPE nel corso del quinto livello di gioco, finendo ai resti con K-Q contro A-Q.
Tuttavia quest’ultimo spot è stata soltanto l’inevitabile conclusione di una giornata incolore, cominciata male si dalla prima mano.
Il player napoletano perde subito un terzo dello stack dopo aver centrato un set di Due al flop, complice una quarta carta a quadri che regala il colore all’avversario per un pot totale da circa 70 BB:
“Sono partito veramente male, – ci ha raccontato Dario – pur avendo settato al flop dopo aver chiamato la 3-bet del mio avversario, su board monotone ho preferito check-callare. Sulla blank al turn ho preso l’iniziativa uscendo in puntata ma sul quarto quadri abbiamo checkato entrambi e ho perso una buona porzione di stack che mi avrebbe consentito di impormi maggiormente al tavolo.”
Proprio il poco spazio di manovra è stato determinante per Sammartino: “Ho fatto il possibile ma è stato davvero difficile esprimere il mio gioco in queste condizioni e senza grandi mani da giocare.”
Dario prenderà un giorno di riposo per poi tornare ai tavoli in occasione dell’High Roller in programma mercoledì 21 ottobre, ma nonostante la manifestazione sia ancora in corso ha qualcosa da ridire riguardo l’organizzazione:
“Secondo me sono stati fatti alcuni errori: innanzitutto non è stato pubblicizzato molto bene e infatti i tornei hanno fatto pochi iscritti, inoltre il programma non era così ampio. C’erano pochi tornei e il field era molto duro, non come alle WSOP a Las Vegas dove al Main Event ci sono si tanti top player, ma anche tantissimi occasionali. Se vogliono fare in modo che queste WSOPE in futuro abbiano più appeal è necessario rivedere qualcosa, a cominciare dalla location. Se dovessi sceglierne una direi Montecarlo piuttosto che Berlino, dato che nel Principato c’è la concreta possibilità di attrarre tanti più amatori disposti a pagare per un evento simile, mentre qui ci sono quasi esclusivamente regular.”
Probabilmente anche la mancanza di un prizepool garantito ha inciso sulle scelte degli amatori:
“Sicuramente non è stato un invito a nozze, ma penso che l’organizzazione non abbia voluto prendersi dei rischi perché non aveva idea di quante persone potessero arrivare.”
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