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il 4 Dic 2015

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“Se non fossi un poker player?” Le mille possibilità di Gabriele “Galb” Lepore, da imprenditore a venditore a provvigione

“Se non fossi un poker player?” Le mille possibilità di Gabriele “Galb” Lepore, da imprenditore a venditore a provvigione

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Considerando che state leggendo un articolo di ItaliaPokerClub sarete tutti d’accordo che il poker è un gioco meraviglioso, che dona grandi emozioni e a volte anche delle belle soddisfazioni economiche.

Per molti però è più che un gioco o un passatempo: le due carte sono un vero e proprio lavoro per giocatori a tempo pieno che vivono grazie alle loro costanti vittorie.

Ma cosa farebbero questi professional poker player se non giocassero a poker?

Dopo aver posto il quesito a Pier Paolo Fabretti, abbiamo contattato il professionista Gabriele “Galb” Lepore, che rispondendo alla domanda “Cosa faresti se non fossi un poker pro?” ci ha subito svelato una curiosa similitudine con Fabretti:

“Il filosofo. Però un filosofo non campa, quindi mettiamo come domanda ‘cosa faresti per campare?’. Prima di giocare lavoravo con mio padre che ha una piccola società, vende materiali e macchinari industriali per la lavorazione dei metalli. Visti i risultati col poker ho preferito dedicarmi a quello, e non ho più fatto altri lavori, anche se durante il poker ho fatto e faccio tutt’ora altre cose ed è come se ne avessi fatti altri dieci. Ho aperto una community online tempo fa per chi andava a Las Vegas, (ma abbiamo avuto dei problemi e il progetto è stato interrotto), ho fatto il trader di criptovalute, sono tutt’ora un ricercatore per la bicocca e la Dalarna University. Ho 40 stakati, ho scritto un format televisivo… Alla fine più che altro sono un imprenditore, considera che a 6 anni vendevo le figurine nei bagni delle elementari!”

A quanto emerge dalle sue parole, la versatilità è uno dei punti di forza di Lepore, nella vita e probabilmente anche nel gioco… chissà quali altri punti in comune hanno le sue abilità nel poker e quelle lavorative/imprenditoriali?

“Sicuramente tutto quello che ho imparato giocando mi ha dato dei vantaggi nella vita lavorativa. Ho letto/studiato/appreso sul campo un sacco di cose negli anni per motivi collegati al poker, ad esempio come funzionano i social (che però mi fanno tiltare) a nozioni economiche. Ogni giorno quando parlo con una persona le milioni di mani che ho giocato influenzano il mio TP nella vita quotidiana… Io a poker ci gioco ogni giorno, ma senza carte!”

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L’idea di applicare il processo decisionale del poker alla vita quotidiana è molto interessante, abbiamo chiesto a Galb un esempio di come avvenga:

“Nella vita ci sono i fish e gli squali come al tavolo da poker ad esempio. Nel poker ci sono delle linee che possono essere considerate migliori in determinati spot, ed anche nella vita se vuoi ottenere qualcosa ci sono vie più efficienti ed effettive. Io pianifico, penso alle possibilità e ai vari bivi, prevedo e mi preparo alle evenienze studiando ‘l’avversario’ come se fosse una mano di poker. Ma invece si tratta di altro.”

Scendiamo più nello specifico: cosa farebbe Gabriele se il poker non esistesse più e dovesse fare leva solo sulle cose imparate grazie al nostro amato gioco?

“Credo che per indole cercherei di lavorare autonomamente, anche perché sono abituato a prendere decisioni, ed essere ‘vittima’ delle decisioni altrui sarebbe per me molto pesante. Comunque mi proporrei per lavori che portino a costruire qualcosa di tangibile, non è importante il ‘cosa’. Probabilmente mi butterei anche su qualcosa di artistico, cosa che comunque ho in programma di fare quando avrò conquistato la tranquillità economica necessaria, però se fossi in difficoltà e dovessi lavorare per forza per qualcuno probabilmente farei il rappresentante o comunque venditore a provvigione. Potrei vendere ghiaccio agli eschimesi, la gente ha sempre voluto darmi dei soldi, che sia al tavolo o al bar. Mi piacerebbe anche fare il business analyst, vedere le statistiche dal di fuori mi diverte e mi viene naturale ottimizzare determinate cose. Di base sono sicuro che nella vita poker o no, sicuramente farò o avrei fatto un sacco di lavori diversi perché mi annoio a fare sempre la stessa cosa. “

Con tutti questi interessi, con tutte le cose che ha in ballo o potrebbe fare, viene automatico domandarsi se il poker continuerà a fare parte della vita di Galb ancora a lungo, e la risposta non ci delude:

“Ci penso ogni volta che gioco… Non smetterò mai di giocare a poker, ma non farò il pro come prima attività per sempre. In compenso visto che quest’anno causa appunto i ‘lavori’ extra poker ho giocato pochissimo, specialmente live, l’anno prossimo ho intenzione di giocare di più!”

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