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Strategia

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il 22 Dic 2015

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Quando combinarla negli MTT? Equity e analisi dei range i segreti per un buon semi bluff

Quando combinarla negli MTT? Equity e analisi dei range i segreti per un buon semi bluff

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Abbiamo già visto in altre occasioni come un solido gioco ABC non sia più la soluzione perfetta per essere vincenti ai tavoli di poker online anche per quello che riguarda i tornei multitavolo.

A volte occorre “combinarla” e giocare alcuni spot che si presentano in maniera non convenzionale.

Il segreto del successo ai tavoli però passa per una scelta corretta dei momenti in cui bluffare e soprattutto delle mani in cui può avere un valore atteso positivo mettere a repentaglio il proprio stack.

Una mano tratta dal sito di coaching 2CardsCollege ben testimonia quando può essere vantaggioso bluffare e quali considerazioni bisogna fare.

Ci troviamo in average con uno stack pari a 5.550 chip su bui 70/140.

Uno stack di circa 40 big blind compreso tra i 30 e i 50 quando può essere quindi più vantaggioso prendersi spot marginali perchè non abbiamo uno stack profondo ma non siamo neanche nella fase di push or fold.

Sulla nostra apertura da middle position a 280 con AQ riceviamo la 3bet del cutoff fino a 610 e decidiamo di flattare seppur fuori posizione con una mano che ha però un’ottima board equity.

Il call è l’unica scelta sensata perchè non avrebbe senso 4bettare perchè trasformeremmo una mano di valore in bluff in caso di 4bet/fold e overvalueremo la nostra starting hand in caso di 4bet/call con uno stack di 40 big blind.

Il cutoff è infatti un buon regular che gioca con un PFR del 15%, una 3bet da cutoff del 13% e un coldcall da cutoff del 4%. La frequenza di continuation bet nei piatti 3bettati è dell’82%.

Il flop è K25 e decidiamo di check/callare con il nostro flush draw nuts la continuation bet di 510 del nostro avversario.

Il turn è un 4 che ci offre anche un gutshot e sulla second barrel di 1.380 decidiamo di andare all in per 4.410 chips totali in semi bluff.

Perchè questa giocata ha valore atteso positivo?

Per determinarlo andiamo ad analizzare il range del nostro avversario lungo le tre strade.

Preflop consideriamo un range del 13% che includa sia le monster sia alcuni bluff presupponendo che non abbia un range di call visto il valore basso (4%) di cold call da cutoff, probabilmente riferito alle aperture di avversari da early position.

preflop range

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La continuation bet invece con un flop del genere probabilmente verrà fatta almeno con due terzi del suo range di 3bet. Probabilmente infatti solo alcune combo di broadway senza flush draw nè backdoor flush draw potrebbero arrendersi direttamente dal flop, mentre una parte delle coppie inferiori al K presente al flop potrebbero checkare dietro per non farsi estromettere dai nostri check raise in bluff.

Avendo quindi un range abbastanza ben costruito (sappiamo che il nostro avversario è un buon regular) check/raisare al flop ci isolerebbe solamente contro le mani che ci battono contro le quali ci troveremo sostanzialmente in flip. Ciò fa si che permettiamo al nostro avversario di giocare in maniera perfetta nel caso decidessimo di check/shovare al flop.

La nostra fold equity inoltre a questo punto non è così elevata, perchè la maggior parte delle combinazioni del nostro avversario che sono disposte a bet/foldare checkeranno dietro su questo flop, mentre probabilmente con un flush draw il nostro avversario potrebbe decidere comunque di giocarsi il colpo.

Il check/shove al turn invece assume un significato decisamente diverso. Essendo il nostro avversario un giocatore aggressivo il suo range di second barrell si differenzia da quello di continuation bet e include molti più bluff in rapporto alle combinazioni totali.

Probabilmente infatti con mani quali K9 o KT, cioè con top pair medie il nostro avversario al turn checkerà dietro in modo da bluffcatchare al river i nostri bluff.

Continuerà invece l’aggressione con mani come QJ o JT che blockerano le nostre possibilità di avere top pair.

Dal range di cbet che contiene circa 70 combo spariscono quindi 25 mani circa delle quali l’80% di medio valore.

Le mani di valore passano così da un rapporto di 2 a 3 a un rapporto  che si avvicina all’1 a 2.

Il nostro avversario al turn avrà quindi una mano di valore ogni due mentre al flop ne aveva due di valore ogni tre.

Inoltre ora con JT, J9, T9, T8 e 98 probabilmente non vorrà chiamare il nostro all in cosa che avrebbe fatto invece al flop. In pratica queste 5 combinazioni si sono trasformate da una mano di semibluff per il nostro avversario a una mano di bluff puro.

Ovviamente non possiamo avere una perfetta conoscenza del range del nostro avversario per cui non possiamo essere certi che con queste mani effettuerebbe una bet anche al turn nè possiamo sapere se con mani di valore medio come KT egli checkerebbe il turn blank. Possiamo però fare delle stime e considerare che metà delle volte operi in un modo e metà delle volte invece faccia l’esatto opposto.

Ultimo ma non per importanza il turn 4 è comunque un’ottima carta che anche nella peggiore delle ipotesi (set di kappa del nostro avversario) non ha peggiorato la nostra equity tra turn e river.

La scelta quindi di un board favorevole e la conoscenza del nostro avversario e delle sue tendenze sono gli elementi fondamentali per plannare al meglio un buon semi bluff.

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