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Il peggior downswing della carriera di Giada Fang: “I periodi neri servono a riportarci coi piedi per terra e migliorare ancora”
Pensate che i professionisti vincano sempre e che solo voi siate così sfortunati da perdere 20 stack di fila?
Vi state sbagliando di grosso.
Dopo avervi raccontato del periodo nero di Andrea Crobu e del downswing high stakes di Carlo Savinelli, abbiamo contattato la pro di PokerStars Giada “CatSniper84” Fang che ci ha raccontato dei suoi primi passi nel mondo del Cash Game, non proprio brillanti causa inesperienza e field abbastanza ostile:
“Mi sembra che il peggior downswing della mia carriera sia avvenuto l’anno successivo all’introduzione del Cash Game online in Italia. All’epoca mixavo NL200 e NL400, avevo appena iniziato a giocare e studiare il Cash, venivo dai Sit&Go ed il gioco era molto diverso. In un primo momento è andata abbastanza bene: fresca delle nozioni apprese dal mio coach inglese e considerando che ai tavoli cash non conoscevano il mio gioco ho fatto 2-3 mesi vincenti, poi però ‘combattendo’ contro giocatori più esperti di me in quella disciplina -erano i tempi in cui ‘kokain.mutu’ ed altri che avevano studiato il Cash Game molto prima di me sedevano regolarmente ai miei tavoli- ho cominciato a soffrire molto ed ho passato un periodo di downswing di 3-4 mesi durante il quale ho perso circa 70 stack.”
Difficile, come sempre nel nostro gioco, stabilire quanta responsabilità abbia avuto la fortuna in tutto questo, ma Giada ha riconosciuto che il motivo principale di questo swing era la scarsa preparazione dell’epoca. È stata una fortuna capirlo e rimediare al danno nella maniera giusta:
“Beh, sicuramente nei primi mesi di downswing il mio gioco ne ha risentito… mi vedevo ogni tanto lanciare stack a caso perché mi sentivo ‘bullata’ da giocatori evidentemente più forti di me. Ovviamente ero frustrata, ma poi ho capito che non si trattava solamente di bad run, aveva proprio a che fare con le mie skill nella disciplina. Per cui ho cominciato a fare più selection, a giocare meno tavoli contemporaneamente, ad analizzare i miei avversari e consultare altri coach di Cash Game. Ho capito che per rivalermi sui miei avversari dovevo studiare e studiare, ecco perché ho rallentato un pochino con il cash ed ho finito l’anno e chiuso Elite grindando ancora Sit&Go. Nel mentre ho giocato facendo selection e studiando con 2 nuovi coach.”
Questo periodo scuro ha scatenato in Giada ancora più determinazione e voglia di migliorare. Possiamo anche dire che nel lungo termine ha portato più benefici che danni, anche perché i danni sono stati parzialmente assorbiti da un robusto bankroll management:
“Non mi sono trovata nelle condizioni di fare level down perché gioco sempre iper-rollata. Il solito 100x che consigliamo sempre come bankroll management non è assolutamente sufficiente per fare volumi di gioco simili in tavoli con quel field… infatti ho sempre giocato 200-300x. Sono uscita dal periodo nero semplicemente migliorando: secondo me i downswing servono proprio a riportarci un po’ con i piedi per terra e riprendere a studiare e a migliorare… lo dico sempre che nel poker non si finisce mai di imparare!”
Ricordando che Giada ha anche curato l’edizione italiana del libro “The Mental Game of Poker“, abbiamo colto l’occasione per chiedere a CatSniper qualche consiglio su come affrontare i periodi di bad run; prendete appunti!
“Cercare di individuare le cause del nostro periodo negativo e cercare di assumersi la responsabilità delle nostre azioni evitando di affidare sempre la colpa alla run. Poi dopo aver individuato i problemi di fondo, le cose che ci portano a sbagliare, tiltare, eccetera, cercare di correggerle. Ma la parte più importante è proprio la prima, perché individuare le vere problematiche che ci portano a commettere errori è molto più difficile di quanto non possa sembrare.”