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PCA review – Analisi mano Watson-Pires, Bognanni: “Bluff insensato del brasiliano, history decisiva”
Sconfiggendo Anthony Gregg nel testa conclusivo, Mike Watson si è laureato pochi giorni fa nuovo PCA Main Event Champion.
Il successo, decisamente meritato per il gioco espresso, gli è valso ben 728.325$. Uno dei colpi che lo ha lanciato verso la vittoria finale è stato certamente lo straordinario call contro l’imprevedibile brasiliano Leonardo Pires, che dopo questo spot dilapiderà uno stack da final table in pochi minuti.
Ripercorriamo questa mano con l’ausilio della nostra grafica e proviamo a farla analizzare a uno che di tornei se ne intende eccome: Marco Bognanni!
“Ma veramente hanno giocato sta mano? – esordisce magicbox – evidentemente ci sono delle considerazioni da fare sull history del tavolo o proprio tra i due player in questione perché è una mano davvero anomala per un torneo del genere a due tavoli Left. Sicuramente Pires avrebbe la mia nota di “assurdo” già dalla donkbet pot al flop: pur avendo top pair, si tratta sostanzialmente di un bluff puro, perché con questa puntata non farà mai callare niente da peggio (a meno di qualche pair+gutshot), ma a sua volta non farà neanche foldare quello che già lo batte.”
Bognanni prosegue dunque nell’analisi del colpo:
“Al turn la situazione si complica per Watson perché questa è una carta che aiuta parecchio il range del BB, ma questa 2barrell (ancora una volta quasi pot) non dà l’idea di voler ricevere un call. Proprio per questo Watson decide di chiamare con l’idea di callare su praticamente any river, sapendo che il suo avversario sta facendo qualcosa di insensato. Al river scende un’altra carta non bellissima, visto che Pires potrebbe aver giocato così certe combo di quadri con gutshot o un pezzo, ma Watson, coerente col suo plan, decide di herocallare per altri 40bb, a testimonianza che in questo caso specifico l’history e la condotta insensata di oppo prevalgono sulla gestione dello stack.”