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Sei anni fa la rapina all’EPT Berlino: i ricordi di Cosimo “blukline” Barberis
Sono passati sei anni da uno dei momenti più terribili di tutta la storia del poker: il 7 marzo 2010 quattro rapinatori armati fecero irruzione all’EPT Berlino rubando gli incassi destinati all’High Roller da $10.000 e seminando il panico nella poker room.
Sul posto erano presenti anche i nostri inviati, che anche ad anni di distanza non dimenticano l’accaduto, a giudicare dalla vividezza dei ricordi sul misfatto di Cosimo “blukline” Barberis:
“Mi ricordo, e non potrebbe essere altrimenti, tutto nitidamente. Eravamo al Day4 dell’EPT di Berlino, all’Hotel Grand Hyatt. C’era tanta attesa in Italia visto che si riprendeva da 24 left con ancora due italiani in lizza, Alfonso Amendola e Luca Cainelli. La sala stampa dell’Hotel distava una cinquantina di metri dalla poker room, e per accedervi bisognava attraversare un corridoio e superare due grosse porte. Allo shuffle up and deal il Main ripartiva da 3 tavoli di cui uno televisivo e in più erano in corso i side event. All’interno della poker room ci saranno state 300/400 persone tra giocatori e ‘curiosi’. Al momento del ‘casino’ io ero in poker room, mentre il mio collega Rudy Gaddo si trovava in sala stampa, che ai tempi era davvero piena di blogger, fotografi eccetera provenienti da tutta Europa. Luca Cainelli, uno dei due italiani rimasti, è in all-in, viene chiamato da un rivale e si va allo showdown, o meglio si sarebbe dovuto andare.”
È in quel momento che si scatena il putiferio: tutti cominciano a correre verso l’uscita rovesciando tavoli, sedie, bicchieri…
“Ero pronto per annotarmi il board che si scatena l’inferno: sento una serie di urla provenire da fuori la poker room, non ho il tempo di voltarmi verso le due grosse porte che mi trovo travolto dalle sedie e i tavoli da poker. Inizia il panico e quasi tutti quelli presenti nella poker room cercano di portarsi verso l’unica uscita di sicurezza, una porticina all’angolo opposto di dove si stava giocando il Main Event, qualcuno si nasconde sotto i tavoli da gioco rimasti in piedi. Io sono tra quelli che cercano la ‘porticina’ e visto che il mio fisico non è propriamente quello di uno ‘scandinavo’ finisco per essere sommerso da chi invece ‘scandinavo’ lo era per davvero. Nel provare a raggiungere l’uscita di sicurezza mi trovo calpestato, vedo le chips volare ovunque e sento il rumore dei bicchieri e delle bottiglie che vanno in frantumi”
L’adrenalina ed il panico sono alle stelle, ma quasi nessuno aveva ancora idea di cosa stesse succedendo.
“La cosa strana è proprio questa… Una volta che riesco a raggiungere quella porta, faccio una rampa di scale e sono fuori dall’edificio, ci ritroviamo fuori in una cinquantina tra blogger, giocatori e pubblico e subito tutti eravamo convinti di 2 cose: o c’era stato un terremoto (io ero tra questi) o una bomba. Intanto si sentivano le sirene di polizia e vigili del fuoco che si stavano avvicinando all’Hotel. Solo nel momento in cui torno in sala stampa mi rendo conto che era successo qualcosa di diverso, e lì trovo Rudy che mi racconta della rapina: in pratica i rapinatori erano entrati da un ingresso secondario, erano arrivati fino alle casse (c’erano tutti i buy-in dell’High Roller se non ricordo male) che si trovavano proprio davanti alle due grosse porte che portavano alla poker room.”
A distanza di sei anni si sente ancora il terrore passato in quei brevi, lunghi momenti:
“Detto onestamente: durante il panico ero convinto che ci avrei lasciato le penne. Sentivo solo un gran rumore di cose che si rompevano ed ero certo al 100% che stesse crollando tutto, poi una volta fuori, dopo aver capito che non era successo qualcosa di tragico, con Rudy ci siamo messi al lavoro per cercare di raccogliere più info possibili e dare le notizie a chi seguiva dall’Italia. Ovviamente c’era più di una persona sotto shock. Ricordo che qualcuno una volta sentito il casino era uscito dalla sala stampa per capire cosa stesse succedendo. Appena varcata la porta ha visto per qualche istante la colluttazione tra la sicurezza e i rapinatori e, ovviamente, è tornato in sala stampa.”
Momenti di puro panico, che si sente ancora soltanto leggendo il blog dell’evento (immagine sotto). Una volta finito il fattaccio però, l’organizzazione e i blogger si sono rimessi subito all’opera per far continuare il torneo. “The Show Must Go On“.
Con l’aiuto delle telecamere e dei dati in possesso dei blogger sono stati ricostruiti gli stack dei giocatori (le chips erano sparpagliate sul pavimento, ricordiamo) e il torneo è ripreso poco tempo dopo. Addirittura è stato ricostruito il board della mano in corso tra Luca Cainelli e Iikka Tahkokallio, e dimostrando un grande fair play, quest’ultimo ha accettato di ripristinare la mano e girare il river, pur essendo in netto svantaggio.
I ladri sono stati poi catturati e condannati, anche se del bottino da oltre €200.000 sono state perse le tracce.
Anche se non è stato facile superare lo shock, il torneo è continuato, concludendosi con la vittoria di Kevin MacPhee, che in quell’occasione ha incassato il premio più alto della sua carriera (€1.000.000)… un altro motivo, molto più dolce, per non dimenticare quella giornata.