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Croupier di Melbourne vince $85.000 barando ai dadi: condannato
Per quanto si tenti di andare contro all’immaginario collettivo che inquadra i casinò come luoghi malfamati, ogni tanto arriva una news che rema in senso contrario.
I bari esistono, è un dato di fatto, e puntualmente ne arriva la conferma, che provenga dai tavoli di poker o da qualche gioco contro il banco.
Questa volta il fattaccio arriva dal tavolo di dadi, ed il colpevole non è un giocatore ma un croupier, che ha utilizzato un metodo meno macchinoso ma altrettanto efficace rispetto al suo collega del Cromwell Mint.
Il ventunenne Tony Che ha ammesso la sua colpevolezza davanti alle autorità che lo hanno accusato di essere la mente di un sistema che ha fatto guadagnare a lui e ai suoi complici ben $85.000.
Il meccanismo era piuttosto banale: stando a quanto riportato da CalvinAyre, Che, che lavorava nel Crown Casino di Melbourne da quando aveva 18 anni, ha organizzato una serie di vittorie per portare grosse vincite ai suoi amici.
Tony nascondeva i dadi nella mano e li modificava per ottenere il numero 17, quello che paga 60:1. I suoi amici ogni volta che scommettevano $100 dollari sull’uscita di quel numero guadagnavano ben $6.000!
Si stima che con questo metodo il gruppetto abbia sottratto alle casse del casinò circa $85.000.
A Che era destinato il 65% dei guadagni, che gli ha portato circa $55.000 fino a quando non è stato beccato dalla security del casinò che, guardando sulle camere a circuito chiuso i tavoli di Sic Bo gestiti da Tony, ha messo fine ai suoi sogni di gloria.