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Lavorare nel mondo del poker. E’ possibile?
Da qualche anno a questa parte anche l’Italia è stata invasa da questa nuova frontiera, il poker. Non come era conosciuto tempo fa, stereotipo di malavita, gioco d’azzardo, bettole malfamate e bische clandestine, bensì come vero e proprio sport, skill game e paragonato da molti al gioco degli scacchi e candidato, addirittura, come disciplina olimpica.
Da quando il poker è entrato prepotentemente nel mercato, il business che è cresciuto attorno ad esso, sta aumentando sempre più in maniera esponenziale. Le località che ospitano i tornei nazionali ed internazionali, la maggior parte di esse già mete turistiche, hanno visto crescere l’affluenza di visitatori proprio nella date delle competizioni.
Solo in Italia, possiamo vantare Campione, Sanremo, Saint Vincent e Venezia, quest’ultima la prima località nostrana ha divenire evento WPT. Ma non solo a livello live, per quanto riguarda i casinò, il poker ha avuto questa grande crescita, l’avvento delle poker room on line nel solo mercato italiano ha produce introiti (compresi gli altri giochi a distanza controllati dai Monopoli di Stato, dato che l’ AAMS non differenzia poker dagli altri skill game e giochi a distanza ndr) miliardari, circa 2 miliardi e 348 milioni di euro nel 2009.
Quindi la domanda sorge di conseguenza, il poker a livello generale può essere una soluzione lavorativa per molto o solo un’ utopia ?
Questo quesito però è mal posto dato che dovremmo differenziare di che lavoro si tratta: i non addetti ai lavori, chi guarda questo mondo dall’esterno, per molti ancora un tabù pensa che, quando parliamo di lavoro nel poker si intenda l’ essere un giocatore a tempo pieno.
Solo “pochi” però possono davvero aspirare a ciò; ,a questi guadagni astronomici, vuoi perché bisogna investire molto tempo e denaro, avere conti in banca senza fine per premunirsi dai momenti negativi, se non si è sponsorizzati da una poker room, dato che in questa scala di “pochi”, ancora meno sono quelli, i quali hanno fatto carriera partendo da zero (vedi Chris “Jesus” Ferguson e Chris Moneymaker).
Il nostro discorso è però molto più ampio, lavorare nel mondo del poker non significa solo fare il poker pro, ma ci sono svariate attività legate a questo mondo, si pensi ai gestori delle poker room, agli addetti al servizio clienti, ai moderatori, agli impiegati che “muovono la carta” e ai bloggers per gli eventi live nei Casinò
Prendiamo l’ esempio di una società molto famosa in Italia, leader nel settore dei giochi a distanza, Lottomatica nel nostro Paese ha circa 1300 dipendenti suddivisi nei vari settori e circa 7500 a livello mondiale (dati raccolti al 31 dicembre 2008).
Tra gli altri dati troviamo che la fascia di età prevalente è quella dei trentenni e dei quarantenni, da sottolineare che circa un terzo dei lavoratori in questo settore è laureato, altro dato importante è la percentuale femminile rispetto a quella maschile, siamo quasi in coin flip, le donne raggiungono ormai il 40%.
Attenzione!!! Il lavoro in questo immenso mondo non si ferma qui, pensiamo a giornalisti, opinionisti e articolisti che riportano tutto ciò che c’è da sapere, e di conseguenza ai lavori propedeutici, chi stampa gli articoli e chi li seleziona.
Da segnalare i programmi televisivi in questi ultimi anni di gran voga, divisi tra TV private e pubbliche, alle dirette streaming, ai sovracitati mitici blogger e di conseguenza ai cameramen, ai truccatori dei presentatori.
Ora invece toccheremo un tasto dolente, magari con una leggera satira polemica, ma solo di striscio lo faremo, la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale in data 14 luglio 2009 e ultimissima il divieto di gioco con tavoli elettronici, 10 maggio 2010, ha tolto a moltissime persone, non un posto in cui andare a giocare, ma un posto di lavoro, che si stima in dodicimila persone, tra dealer e altri impieghi nei circoli.
Questi locali che facevano del poker il loro introito principale, ma non solo, erano piano bar, locali di intrattenimento e ritrovo che davano lavoro a migliaia di persone, ma ora fino a quando non si troverà un modo per far guadagnare anche lo stato, migliaia di posti di lavoro saranno chiusi nel limbo.
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Federico “FF86” Favari