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Strategia

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il 30 Mar 2016

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Stanco dei microlimiti? Actaru5 scende in campo e spiega come battere i low stakes

Stanco dei microlimiti? Actaru5 scende in campo e spiega come battere i low stakes

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Se siete dei grinder micro-low stakes su PokerStars.it potrebbe di recente esservi capitato di trovarvi in tavolo con Actaru5.

Il professionista mascherato di PokerStars ha in un certo senso seguito i passi di Andre Coimbra, trasmettendo sul canale Twitch della picca rossa delle sessioni giocate a livelli di gran lunga più bassi a quelli cui è abituato.

Per Actaru5 questo non è stato affatto un problema, visto che ricorda spesso quanto l’aspetto ludico del gioco sia più importante di quello economico, e proprio come ha fatto Coimbra qualche mese fa, ci svela i leak più comuni ai tavoli low stakes e come approfittarne per scalare i livelli:

“Spesso sento dire: ‘Non riesco a giocare a questo livello, gli avversari fanno cose a caso e vincono, non è poker! Batterei il NL50+ ma perdo al NL2/NL5.’ In questa o in altre forme, è una frase che mi fa sorridere. Magari gli high stakes soffrissero di questo problema! Spesso vedo attribuire l’impossibilità di battere un livello alle giocate estrose degli avversari. È vero che può essere frustrante perdere grossi piatti contro action ‘artistiche’, ma è proprio questo che rende i microlimiti estremamente battibili. Il nostro modo di giocare deve cambiare, sicuramente. Ciò non significa che un gioco solido non paghi, significa che un gioco altamente exploitive, ovvero che tenga in considerazione i principali macroleak del livello, pagherà molto di più, stando sempre ben attenti a non piazzarsi clamorosi autogol figli dell’overthinking. Nelle ultime sessioni Zoom ho giocato tutti i limiti disponibili in quei giorni, dal NL2 al NL50, e sicuramente ai livelli più piccoli ho dovuto calibrare diversamente il gioco, il che significa muovere gli equilibri molto lontano da quelli teorici (Game Theory Optimal), tenendo in considerazione il field, che a sua volta ha un equilibrio profondamente diverso da quello che potremo trovare ai limiti più alti. Non ho un grande campione di mani, avendo giocato poco ai micro, e per questo il mio HUD era spesso vuoto, ma in questo caso sono andato a valutare gli adattamenti da fare in funzione delle tendenze del giocatore medio.”

1) Steal, C-bet e macro-leak comuni

“E’ facile vedere, ad esempio, che uno spot semplicissimo come può essere la difesa del grande buio contro lo steal dal piccolo buio, viene spessissimo trascurato. La maggior parte dei giocatori, semplicemente, passerà gran parte del proprio range, non considerando che lo small blind terrà, correttamente, un range ampissimo di apertura. Mentre agli high stakes l’HUD darà informazioni sui dettagli, ai livelli bassi basteranno poche mani per creare un quadro sufficientemente chiaro su una serie di macroleak che possono essere più marcati sui singoli avversari. Sarà facile riconoscere le deviazioni profonde da quello che sarebbe l’equilibrio ottimale. Un’altra tendenza della quale sicuramente approfittare, a titolo di esempio, è l’eccessiva cedevolezza di fronte alle continuation bet. Quindi, finché non avremo prova del contrario, potremo abusare di questo leak comune aggredendo di conseguenza. Spesso comunque si può giocare anche senza le informazionni dell’HUD, affidandoci alla percezione delle caratteristiche più comuni dei giocatori del livello”

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2) Giocare per valore… e viceversa

“Si dice che ai microlimiti si debba giocare molto per valore. Questo è senz’altro vero, perché la tendenza più comune sta nell’errore di overvaluing da parte degli avversari nei confronti delle proprie mani medie o solo apparentemente forti. Questo è senz’altro vero, ma non bisogna mai dimenticare di sfruttare il leak opposto, forzando tutti gli spot in cui gli avversari non utilizzino le armi che avrebbero per difendersi in maniera sufficiente. In conclusione, direi di seguire più che mai un principio: cercare i piccoli vantaggi che possano derivare dalla fold equity, e giocare il valore col piede premuto sull’acceleratore, ma sempre pronti a valutare quando pigiare con forza sul freno!”

3) Posizione e deception

“Aggiungo che è sicuramente molto importante utilizzare una delle armi più potenti a tutti i livelli: la posizione. Le informazioni che si possono raccogliere durante un’action in posizione, sono infatti molto più affidabili e facili da interpretare di quanto non accada ai limiti più alti. Questo perché i giocatori presenti ai microlimiti spesso trascureranno un’altra arma fondamentale: la deception. Al contrario, consiglierei di non abusare troppo nell’utilizzo della deception stessa, perché il rischio di perdere valore finirà spesso per superare il vantaggio che potrebbe conseguire dal confondere i nostri avversari.”

 

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