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Mario Perati, il globetrotter del poker: “I segreti del cash game live? Viaggiare, giocare… e ricominciare!”
Da stakanovista degli MTT in Italia, a rounder di cash game in giro per il globo.
Pur avendo sempre amato viaggiare, in questi ultimi mesi Muhamet “Mario” Perati ha tirato davvero fuori il meglio di sé: Arizona, Colorado, Nevada, California per un tour a 360 gradi nell’Ovest degli States. Un mese dopo vola ad Est: Florida, Miami. Ma è solo l’inizio: a gennaio Mario decide di partire per l’Australia, Paese del quale s’innamora e resta un mese più del previsto, partendo da Melbourne e arrivando a Sydney:
“Tutte le tappe che faccio sono basate su location dove ci sono casinò per giocare. La mia idea è sempre stata quella di provare a mantenermi facendo ciò che amo fare… ed io amo il poker! Solitamente gioco partite dal 2-5 a salire, cercando sempre di sedermi ai tavoli potenzialmente più profittevoli. Qui in Italia è praticamente impossibile fare il professionista di cash game live. Le uniche partite interessanti si creano solamente in concomitanza dei grandi eventi come questo WPT National a Sanremo, in giro per il mondo hai infinite opportunità, e il bello è che se vuoi prenderti un break di qualche giorno/settimana, ti basta prendere un altro aereo e staccare per un po’ da tutto e tutti. Anche dalle carte! Fare sport, visitare posti nuovi mi aiuta a stare meglio e sono certo porterà benefici quando tornerò ai tavoli.”
Mario sottolinea infatti l’importanza di un’accurata pianificazione per mantenere costante l’A-Game al tavolo e avere delle sessioni soddisfacenti:
“Ci sono tante spese da affrontare e credo che vadano calcolate con grande attenzione. Non che ci riesca ancora perfettamente [ride], ma penso sia fondamentale perché andranno comunque a incidere sul profit ottenuto ai tavoli. Dopo questa trasferta a Sanremo mi sposterò a Montecarlo e poi, ovviamente a Vegas. Quest’anno credo che giocherò come non mai visto che gli eventi WSOP restano comunque imperdibili, ma essendo più allenato per il cash game, credo che non disdegnerò qualche sessione ‘a soldi veri’. Se il fisico regge, penso che arriverò a giocare qualcosa come 14-15 ore al giorno…”