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Ben Wilinofsky e quell’heads-up con la depressione: “Il poker non è il problema, ma nemmeno la soluzione…”
Mai impaurito.
Questa è la traduzione del nickname con cui Ben ‘NeverScaredB’ Wilinofsky ha dominato per anni la scena online degli mtt, vincendo milioni di dollari e mettendo in mostra un gioco tanto aggressivo quanto profittevole.
Ha messo il suo nome davanti a quello degli altri anche live, vincendo nel 2011 l’EPT di Berlino per 825.000€. Quel trofeo lo tiene chiuso in una scatola in casa, ancora avvolto dalla plastica, come a volerlo proteggere dal tempo che è passato e che passa, forse troppo lentamente.
Bello, ricco, estroverso e pokerista vincente, ma con un enorme vuoto dentro che né i soldi né le vittorie hanno mai colmato davvero.
I colleghi di PokerListings hanno intervistato il canadese sulle scalette appena fuori casa sua, che ha abbandonato il poker da fine 2015, soprattutto per trovare una strada che gli possa permettere di essere finalmente sorridente dentro piuttosto che fuori.
“Quando è arrivata la mia prima vittoria – racconta Ben – mi sono sentito eccitato per un paio di giorni, poi è svanito tutto velocemente. Sono rapidamente tornato alla normalità e la mia normalità non era felice. L’anno successivo arrivai al final table del WPT di Vienna (3° per 122.000€) e non provai nulla, solo un senso di vuoto, fui privo di qualsiasi risposta emotiva. Realizzai che stavo cercando all’esterno come risolvere i miei problemi interiori…”.
Il poker, dunque, non è la soluzione ai problemi di Wilinofsky.
“Il poker – spiega il canadese – non è il problema, ma neanche la soluzione ai miei problemi. La mia energia è molto limitata, nei miei giorni peggiori sto fuori dal letto appena sei ore. Questo tempo è prezioso, non posso quindi spenderlo per qualcosa che non è la soluzione o parte di essa”.
Realizzare di avere un problema, comunque, è il primo passo per superarlo.
“Essere onesti e aperti con qualcun’altro su come è realmente la tua vita è liberatorio, perché non hai più necessità di tirare su muri per nasconderla. Non devi mettere quella maschera, quella faccia coraggiosa che vuol esprimere che tutto è a posto e che sei in pieno controllo della tua vita. Ma ora che ho identificato e accettato il problema, che cosa accadrà?”.