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David ‘ODB’ Baker: “Alcuni giocatori potrebbero vendere quote anche al triplo del loro valore”
Le WSOP sono alle porte, i poker pro in questi giorni sono alle prese con vendita di quote e varie prop bet. Ha generato una discussione interessante in particolare un’ iniziativa provocatoria di David ‘ODB’ Baker.
L’esperto player americano, che gioca live da oltre vent’anni e non va confuso con l’omonimo David ‘Bakes’ Baker, qualche giorno fa su Twitter ha annunciato una compravendita di quote per tutti gli eventi che giocherà alle prossime World Series sotto la soglia dei 5.000$ di buy-in.
La particolarità della sua proposta sta nel costo di queste quote che lui stesso in pratica vorrebbe comprarsi, spendendo il 40% in più rispetto al valore di partenza. Per comprare 100$ di un suo torneo, è disposto a pagare 140$.
Questa proporzione è abbastanza alta rispetto agli standard abituali. Solitamente chi non vende alla pari aggiunge un 10% o qualcosa del genere per coprire un po’ di spese e costi della trasferta.
David Baker però dall’alto della sua esperienza si è difeso da critiche e prese in giro, sostenendo una teoria alquanto interessante: “È divertente, molti di voi pensano che una vendita a 1,1 sia un buon deal e che a 1,3 diventi uno scam. In realtà il range reale potrebbe variare tra lo 0,5 e il 3,0+“.
Cosa significano questi numeri? Che secondo Baker i giocatori più scarsi dovrebbero accontentarsi di ricevere la metà del valore di una quota mentre quelli più forti possono chiedere anche più del triplo del dovuto…
Voi che ne pensate? Sicuramente l’opinione di Baker merita rispetto, considerando le sue 48 bandierine WSOP piazzate in carriera e il mitico braccialetto shippato nel 2012.
Comprereste mai una quota triplicata per esempio di Daniel Negreanu o di un Mustapha Kanit in forma smagliante? Fatecelo sapere…
Di certo è tornato d’attualità il dibattito sull’utilità della vendita di quote e su quanto questo tipo di compravendite possano poi influenzare i tornei live, rendendo bugiardi i payout ufficiali.
A tal proposito vogliamo segnalarvi anche un’altra iniziativa lanciata dal giovane e forte tedesco Fedor Holz, che sempre su Twitter ha sfidato tutti i suoi colleghi chiamandoli ironicamente ‘spewtards degenarati’.
Holz ha proposto una sfida simile a quella avvenuta tra il nostro Kanit e Doug Polk nel Main Event SCOOP di PokerStars.
Non si tratta di una last longer, ma di una disponibilità a pagare parte dei premi che l’eventuale avversario otterrà in un torneo e viceversa.
Holz dunque si sente molto sicuro: negli eventi in cui partecipa pensa evidentemente di essere tra i migliori, perché è convinto di poter andare a premio con più probabilità rispetto a qualunque altro giocatore.
Per completare il quadretto di scommesse sulle WSOP, ricordiamo la pazzesca sfida che Vanessa Selbst ha lanciato a Urbanovich e anche a Jason Mercier sulla loro eventuale vincita di più braccialetti…