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il 30 Giu 2016

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Quarto braccialetto per Johnny Hennigan: “Ho giocato malissimo”

Quarto braccialetto per Johnny Hennigan: “Ho giocato malissimo”

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In 47 anni di WSOP le classiche interviste ai bracelet winner dopo un po’ diventano scontate.

Grandi emozioni, grandi gioie, a volte anche interessanti storie nel backstage, ma gira e rigira con più di 1.305 vincitori spesso ci si trova ad ascoltare la solita solfa.

Non è stato così pochi giorni fa, quando Mitchell Towner ha raccontato di non essere un giocatore di poker, o quando Ian Johns riscrive il significato di “a chip and a chair”.

Si aggiunge all’elenco delle interviste “particolari” un veterano, Johnny “Johnny World” Hennigan, che dopo i braccialetti vinti nel 2002, 2004 e 2014, aggiunge il quarto alla sua collezione con la vittoria al $10.000 Triple-Draw Lowball Limit Championship.

Nonostante l’esperienza sia sicuramente dalla sua, le skill no. Almeno questa volta.

“Quello che mi colpisce è che non ho giocato così bene. Ho avuto molta fortuna. Anzi in realtà nemmeno questo, ma ho avuto fortuna nei momenti giusti. Di solito penso di giocare abbastanza bene, ma non questa volta. Ho giocato di me**a!” 

Gli intervistatori delle WSOP chiedono se vincere grandi eventi come questo diventa noioso, probabilmente già sapendo che la risposta sarebbe stata un “no” 😉

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No, non stanca mai. È sempre una grande emozione andare deep in un torneo così. Normalmente si esce tra day 1 o day 2, specialmente con i giocatori di questo calibro che si trovano ai giorni d’oggi, non ti aspetti di vincere così spesso. Venti anni fa c’erano field più piccoli e una manciata di giocatori forti. Ora è saturo. Potresti sederti vicino a qualcuno che non conosci e probabilmente è un giocatore bravo! Non c’è niente come arrivare al Final Table. Vincere è come togliersi un grosso peso. La peggior sensazione al mondo è allontanarsi dal tavolo sapendo che stanno ancora giocando.”

D’altronde che siano tempi duri per i pokeristi, costretti a confrontarsi con giocatori meglio preparati rispetto a quelli di dieci anni fa, non è un segreto, ma per Johnny World nemmeno un grande problema, anzi è uno stimolo a fare di meglio:

“Sono duro con me stesso quando non gioco bene. Cerco sempre di essere onesto con me stesso. Quando gioco con ragazzi così bravi voglio essere capace di competere e giocare al mio meglio. E non intendo solo competere, non solo vincere, ma anche vincere le battaglie mentali.”

Il buon Johnny Hennigan però è qui quasi per caso, avendo giocato pochi tornei WSOP per una appetitosa affluenza ai tavoli cash...

“Ho giocato solo tanto cash questa estate, ma purtroppo ho perso. Avevo finito il gas ai cash games, quindi mi sono iscritto qui per ammazzare il tempo. Quelle partite sono così grandi che viene davvero difficile concentrarsi sui tornei. Quindi mi sono iscritto in late a mezzanotte -chè è totalmente scemo, ho saltato così tanti livelli… ma questo è ciò che ho fatto, e sono contento di averlo fatto.” 

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