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il 20 Lug 2016

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WSOP – Kyle Bowker spiega perché ha foldato poker di sette al Main Event!

WSOP – Kyle Bowker spiega perché ha foldato poker di sette al Main Event!

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Solo pochi giorni fa vi abbiamo raccontato di una delle mani più importanti del Main Event WSOP di quest’anno: Kyle Bowker, già vincitore di un braccialetto nelle WSOP 2016 in un evento Pot Limit Omaha 8 or better, è riuscito a lanciare via un poker di Sette convincendosi che l’avversario potesse avere una scala colore, l’unica mano a poter battere il suo quads.

Al Main Event WSOP ogni livello dura due ore e se ne giocano cinque e mezzo ogni giorno.

Questo episodio è avvenuto durante il day 2, dunque i bui erano ancora bassi in proporzione agli stack in gioco: Bowker ha fatto una scelta ultra-conservativa decidendo di risparmiarsi una spesa di 60 big blind.

Ecco la mano di Bowker contro l’avversario sconosciuto:

bowker-hand

Come si nota, l’unica combo in grado di battere i 7777 di Bowker sarebbe stata ipoteticamente Q 10 in mano allo sconosciuto in posizione di cutoff.

Come ha fatto il braccialettato Bowker ad assegnare “la mono-combo” all’avversario?

Lo ha spiegato lui stesso elencando piuttosto chiaramente tutti i passaggi del suo thinking process al portale CardPlayer.

Dopo aver raccontato, senza particolari commenti, la mano fino al turn, la spiegazione di Kyle si anima sul river.

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“Ho fatto una puntata pari al piatto – spiega – perché credevo che avesse progetto di colore, possibilmente nuts all’Asso, e lo avesse centrato al river. Poi lui è andato all-in per 98.000 in totale. Io stavo per chiamare istantaneamente… ma poi mi sono fermato un attimo a pensare. Nelle ore precedenti l’avversario aveva già effettuato numerose 3-bet: se avesse avuto K-K mi avrebbe sicuramente 3-bettato, e probabilmente anche con J-J.”

“Un’altra possibilità poteva essere 9-9, ma ero piuttosto sicuro che non avesse già chiuso un punto al flop o al turn, avevo l’impressione che la sua mano si fosse concretizzata soltanto con il river. Ho anche escluso, categoricamente, la possibilità che stesse bluffando, zero percento di probabilità. Rimanevano soltanto Q 10 oppure una coppia di J-J non 3-bettata preflop… continuavo a pensare che con quei Jack avrebbe rilanciato ancora preflop, oppure comunque non avrebbe chiamato due puntate flop e turn.”

Un ragionamento molto dettagliato, che Bowker ha portato avanti per molto tempo. La sua “tankata” è durata ben sette minuti. “Non ho mai pensato così a lungo in una mano di poker nella mia vita. Mi chiedevo cosa ci stessi facendo in the tank per sette minuti con quads… Eppure continuavo a elencare K-K, J-J, 9-9 o scala colore, e sapevo di poter eliminare tutte le coppie dal range, quindi nella mia testa è diventato chiaro il fold!”

Bowker ha foldato mostrando il suo poker di sette, l’avversario non gli ha riservato la stessa cortesia e ha incassato il piatto senza mostrare.

“Gli altri player al tavolo non volevano credere che fosse vero, che avessi sul serio foldato quella mano. Più tardi lui mi ha confermato di avere scala colore in mano… ma ha anche detto che avrebbe giocato allo stesso modo con 9-9. Potrebbe avermi mentito, ma credo di aver fatto bene: la sua faccia quando ha visto i miei 77 foldati è stata di puro disgusto!”

L’ultimo ragionamento che Bowker spiega è quello sulle pot odds:

“Questo call aveva un prezzo davvero buono, avrei dovuto aggiungere poco per un piatto enorme. Bisogna essere sicuri almeno al 95% per fare un fold di questo tipo con queste odds per chiamare. Ma in queste WSOP sto giocando con molta più sicurezza dopo aver vinto un braccialetto. In qualsiasi altra situazione, visto che non sono solito fare hero fold di questo tipo, avrei chiamato, pur senza escludere la possibilità della scala colore.”

 

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