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Confessioni di un utilizzatore di bot: “Non mi sento in colpa, è come se stessi giocando io… solo non al tavolo”
Esistono due tipi di bot nel mondo del poker: quelli utilizzati a puro scopo di ricerca scientifica, come il famoso Claudico per fare un esempio, e quelli malevoli utilizzati per truffare giocatori e poker room e vincere soldi a poker online senza fare alcuna fatica.
Purtroppo è uno di questi ultimi l’oggetto di una delle discussioni più calde del noto forum twoplustwo: l’utente “themadbotter“ ha aperto un nuovo thread confessando di aver utilizzato un programma di terze parti non autorizzato.
Scende nel dettaglio spiegando di aver usato un bot sulla room America’s Cardroom per circa sei mesi, arco di tempo che gli ha fruttato la bellezza di $30.000 senza dover giocare attivamente una mano.
La confessione di “themadbotter” nasce dalla sua decisione di ritirarsi e dedicarsi a qualcosa di più sensato, tanto avendo ormai ritirato tutti i suoi guadagni non ha nulla da rischiare nel raccontare tutto (in maniera ovviamente anonima).
Questo significa che non si è pentito? Che non si sente in colpa? Esattamente.
Il botter spiega di avere la coscienza completamente pulita, in quanto era lui a giocare le mani, semplicemente non stando al tavolo. La spiegazione di questa giustificazione irriverente sta nell’idea che avendo programmato il bot per farlo agire come lui stesso avrebbe fatto, non c’è differenza tra i due tipi di gioco. Anzi probabilmente lui si è addirittura impegnato più della media dei giocatori. “Usare bot è facile, usarli bene no!”
Il personaggio in questione spiega di essere un ex regular 6-max che ha deciso di creare questo programma più come esperimento, come sfida con se stesso, che per il puro guadagno monetario.
Successivamente “themadbotter” racconta che utilizzare un bot non è così semplice, anzi si spendono ore a controllare come gioca il programmino, studiare hand histories e controllare di non essere “sospetto”, tempo che con la nuova carriera che comincerà a settembre non avrà più a disposizione.
Molti hanno approfittato del thread per imparare qualcosa in più su questi misteriosi programmi, e “themadbotter” non ha mai negato una risposta. È così che si apprende che su certe room è più facile “bottare” che su altre (ad es. PokerStars è molto controllata), che molti bot hanno delle tecnologie che permettono di non essere rintracciati dalle room e che spesso si inserisce nella programmazione un generatore di azioni umane, come timing, misclick, qualche parola in chat, per non essere sospettabili.
Inoltre, come l’esperienza Claudico ha insegnato, attualmente il migliore dei bot non è capace di battere il migliore degli umani, ed è per questo che più gli stake si fanno alti più la programmazione del bot diventa complicata.
Alla fine del thread però si apre un sottile dubbio: che sia tutta una farsa?
Un utente del forum ha scritto di avere una mezza idea su chi possa essere questo misterioso botter e che avrebbe segnalato il suo nome ad America’s Cardroom, e a quel punto “themadbotter” ha ammesso che era tutto un gigantesco troll, una presa in giro.
Certo, la specificità delle sue risposte ed il fatto che un internet troll non rivela mai di essere un troll sono prove a sfavore di questa tesi, ma chissà…