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il 11 Ago 2016

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Risultati e confidenza sono collegati? Il paradosso di Jared Tendler

Risultati e confidenza sono collegati? Il paradosso di Jared Tendler

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Che ruolo ha la fiducia in sé stessi nel poker?

Spesso è stato detto che essere sicuri di sé è un requisito necessario per avere successo nel giochino, al punto che la parola “confident” fa concretamente parte del vocabolario del pokerista medio.

Jared Tendler nel suo “The Mental Game Of Poker“, di cui esiste una versione in italiano curata da Giada Fang, sostiene invece che in teoria la “confidence” non è necessaria per vincere nello short term in giochi ad alta varianza. Si può vincere un torneo anche pensando di essere i peggiori giocatori al mondo.

Nel long term invece spesso si riscontra una sorta di paradosso riguardo la confidenza: i giocatori pensano che avere molta fiducia in sé stessi non sia giustificato finché non ottengono una prova a supporto del fatto che siano giocatori che prendono scelte corrette, ma trovano difficile prendere buone decisioni paralizzati dalla paura di sbagliare o che i loro thinking process non siano perfetti.

Scindiamo il paradosso e analizziamolo nei suoi due punti:

Non devo essere confident senza i risultati che lo provino

Questo è un pensiero comune dei giocatori, specialmente agli inizi, quando il dislivello di esperienza è evidente. Il problema arriva quando si comincia a migliorare e a causa della naturale tendenza umana ad essere result-oriented, si collega la “confidence” ai risultati invece che alle buone performance, anche a causa della difficoltà di individuare le occasioni dove si è giocato bene.

Questo porta a una mentalità dove i giocatori pensano di potersi permettere un certo livello di fiducia in sé stessi dopo aver ottenuto qualche buon risultato, anche se non giocano meglio di prima, e da quando si sentiranno confident percepiranno il poker come “più semplice”.

Ovviamente tutto questo non ha senso, si può essere ottimi giocatori prima di ottenere risultati così come si può continuare a non essere forti nonostante si sia vinto qualcosa.

Il “danno” di questo pensiero colpisce soprattutto i giocatori alle prime armi, che non si concedono fiducia in sé stessi finché non raggiungono buoni risultati, e se questi risultati non arrivano essi potrebbero abbandonare il gioco pur essendo ottimi giocatori.

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Devo essere più confident se voglio ottenere risultati

I giocatori con più esperienza quando incontrano un periodo difficile possono cominciare a perdere fiducia, associando erroneamente fiducia a risultati, e finiscono nella classica spirale: i risultati influenzano la fiducia, che a sua volta influenza le skill, che determinano i risultati.

Pensando che la chiave dei risultati sia nella “confidence” cercano di reinforzarla con tecniche a volte utili altre volte meno, ma dando per assodato che confidenza e risultati non abbiano un rapporto diretto, soprattutto nel breve termine, tutto questo non risolve il problema.

Risolvere il paradosso

Per risolvere il paradosso bisogna trovare il modo di fare due cose: trovare la fiducia di prendere le decisioni che reputiamo corrette anche se il nostro attuale livello di skill potrebbe provare il contrario, e mantenere il livello di confidenza stabile, in modo che i risultati negativi non ci distolgano dal prendere buone decisioni.

Per la prima parte è necessario eliminare il fattore paura, spesso presente ai primi stadi del nostro sviluppo pokeristico. Invece di temere di sbagliare e cadere nella paralisi decisionale, dobbiamo pensare che faremo molti errori nel corso della nostra carriera di player, e l’abilità di prendere decisioni che noi riteniamo corrette potrebbe rivelarsi una buona abilità.

Per la parte due il discorso è più complesso, perché una volta giunti ad un certo livello di esperienza probabilmente dovremo eliminare molte cattive abitudini. Però per assicurarci che il focus sui risultati non peggiori monitorando le nostre performance in una maniera più specifica, annotando tutti i risultati (o utilizzando un software di tracking online).

In linea generale comunque bisogna imparare a staccare la confidenza dai risultati, a prescindere dal nostro livello. Se pensate che la prima vittoria ad un torneo importante vi classifichi come uno di quelli che “ce l’ha fatta”, non è quasi mai così.

Così come è compito di ogni grinder esperto restare lucido e mantenere la concentrazione nei tempi difficili, è sua responsabilità anche restare forte e avere fiducia nelle sue scelte.

 

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