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Il giro del mondo in 28 mesi di Flavio Ferrari Zumbini: “È un sogno che ho sempre avuto”
In periodo estivo ci capita di raccontare le vacanze di alcuni poker player, come il viaggio a Venezia di George Danzer, o la Sardegna di Butteroni, ma oggi si assegna la medaglia d’oro a Flavio Ferrari Zumbini.
Che il player romano avesse una passione per i viaggi e le culture di tutto il mondo non era un segreto, avevamo già raccontato delle sue splendide esperienze in Namibia e Santiago, ma adesso che il suo giro del mondo si è concluso (per ora), Zumbini ce lo racconta dall’inizio alla fine.
In un lungo post su Facebook (che trovate in fondo all’articolo), Flavio condivide 28 mesi di emozioni, tutto quello che ha visto e imparato in più di 50 paesi diversi visitati negli ultimi due anni e mezzo. Una lettura speciale che spezza in maniera tutt’altro che negativa la noiosa monotonia della home di Facebook.
Abbiamo contattato Zumbini per farci raccontare altre storie, e nonostante oggi sia il suo compleanno, lui ha trovato volentieri il tempo di risponderci.
“È un sogno che ho sempre avuto. In realtà ho avuto una prima esperienza una volta laureato, avevo un accordo con mio padre: se mi fossi laureato davvero entro quattro anni avrei potuto viaggiare in giro e imparare l’inglese. Feci un bel giro ma i soldi non erano sufficienti per viaggiare poi così tanto, rimasi la maggior parte del tempo in Australia. Mi sono divertito, ma promisi a me stesso che se avessi avuto la possibilità ci avrei riprovato. Non ho pianificato subito di fare due anni, all’inizio l’idea era di stare un anno, periodo comunque lungo, ma avendo visto che riuscivo a rispettare bene il budget ho deciso di allungare il percorso.”
Un viaggio davvero lunghissimo, interrotto ogni tanto da qualche sosta a casa… più per pianificare la meta successiva che per riposare!
“Ho viaggiato per 28 mesi in totale, in più di 50 paesi diversi al di fuori della piccola Europa. Ovviamente non è stato tutto consecutivo, anche perché visti i posti scelti è praticamente impossibile. Sono ripassato per Roma sei volte, sempre per ottenere i visti. Alcuni visti infatti non si possono sempre ottenere nelle ambasciate italiane, o nelle ambasciate dei paesi dove si vuole andare, bisogna necessariamente ripassare a casa. Per fortuna vivo a Roma e le ambasciate sono a disposizione, vado di persona senza avvalermi di agenzie, insomma bussi alla porta e cerchi di velocizzare il più possibile.”
I confini però esistono ancora, e a volte la preparazione per un viaggio tira per le lunghe. Flavio però ha troppa voglia di conoscere e viaggiare, e a volte ha preso lo zaino ed è andato ovunque potesse andare al momento:
“Una volta sono andato in Turchia di corsa perché avevo il passaporto bloccato e la Turchia era uno dei pochi posti dove potevo andare senza portarmi il passaporto appresso, così come quella volta che ho fatto il cammino di Santiago, avevo il passaporto bloccato nell’ambasciata uzbeca e quindi necessariamente dovevo andare da qualche parte in Europa o dove potessero accettare semplicemente la carta di identità.”
Domanda inevitabile da fare a uno che ha visitato “il 57% delle terre emerse”: quali sono i luoghi che lo hanno colpito di più?
“I posti che mi hanno colpito particolarmente sono veramente tanti, adesso quando mi chiedono consigli di viaggio da un punto di vista culturale, per vedere un mondo diverso, affascinante, rispondo la Persia, cioè l’Iran. Non sono arabi al contrario di quanto si possa immaginare, sono completamente diversi, è un paese che ha una teocrazia sanguinaria basata su valori completamente diversi dai nostri, ma è interessante da vedere. Certo, non puoi bere una birra, se sei una donna devi coprirti il capo, ma sono restrizioni tutto sommato limitate, è uno spaccato di mondo completamente diverso e con tantissima cultura alle spalle. Da un punto di vista naturale io consiglio tantissimo la Namibia, ha un deserto fatto così come un bambino lo disegnerebbe, una meraviglia.”
E il poker lo abbiamo lasciato da parte? Ovviamente no, né prima né adesso:
“Ora che torno sicuramente mi rimetterò un pochino a giocare, così come in realtà ho fatto anche durante il viaggio laddove era possibile. Qualche partitella l’ho fatta, ho giocato anche live perché poi viaggiando tanto qualche casinò lungo la strada lo incroci. In uno dei miei rientri in Italia ho anche partecipato al WPT dove sono addirittura arrivato formalmente secondo, quindi meglio di così non poteva davvero andare. Sicuramente è stato un ottimo contributo per le spese di viaggio, in particolare appunto il WPT.”
Zumbini è passato da luoghi sfarzosi come ville di Sultani a posti poveri, come villaggi africani o le favelas sudamericane. Queste esperienze portano a una rivalutazione del valore dei soldi e dei beni che abbiamo?
“Sono andato dalle stelle alle stalle come ho scritto, certo non sono entrato nella villa del sultano del Brunei ovviamente, così come nelle favelas mi sono limitato ad una passeggiata e non ci ho passato la notte, quindi gli estremi li ho visti più che averli vissuti fino in fondo. Una cosa posso dirla con certezza: più viaggio più mi rendo conto di quanto siamo privilegiati, di quanto si sta bene, di quante cose io abbia a disposizione, quindi davvero, le piccole premiazioni, le piccole mancanze, vanno tutte viste con un occhio diverso.”
Se volete entrare nel dettaglio delle decine di posti e delle centinaia di esperienze vissute da Flavio, ecco il post da lui pubblicato questa mattina: