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Mani storiche – Lee vs Gregg: quando la thin value diventa bluff catch!
Per la nostra rubrica “Mani storiche” siamo andati oggi a ripescare un fantastico spot giocato da Chris Lee ed Anthony Gregg al Final table del WPT Parx Open Poker Classic di Bensalem, Pennsylvania.
Nella mano in questione, Gregg – che andrà poi ad assicurarsi l’evento per una prima moneta da 416.627$ – mostra tutte le proprie skills, riuscendo a leggere perfettamente le intenzioni del suo avversario.
Rivediamo l’action grazie alla nostra grafica:
Preflop Gregg si limita ad un semplice call, in modo da tenere in gioco tutto il range di open più debole del suo avversario.
Al flop, Anthony resta coerente con la scelta prima di vedere le carte comuni e si limita a chiamare la continuation bet del suo avversario.
Sul 6 turn diventa pressoché inevitabile la bet per valore dopo il check di Chris, che decide però di chiamare.
Il capolavoro di Gregg arriva dunque al river quando, sul K, decide di (thin) value bettare la sua pocket pair per poi chiamare il check/raise del suo avversario!
La condotta di Lee è perfettamente compatibile con tutti i full house (+ quads) e il call di Gregg è tutt’altro che semplice. Nella battaglia di livelli di pensiero, Gregg capisce però che il suo avversario è in grado di ‘combinargliela’ e dopo averci pensato un po’ su, non si spaventa e annuncia al call, assicurandosi il piatto davanti ad una di quelle combo che aveva ipotizzato: Chris mostra infatti A5, con cui blockera il nut flush e qualche combo di full house.
Per un’analisi più approfondita parola al sempre puntualissimo Tony Dunst:
httpv://www.youtube.com/watch?v=1nULI7UnfQ4