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Il veterano Dario De Toffoli ci racconta: “Il poker da anni è alle Mind Sports Olympiad in tutte le sue varianti”
Diverse volte i portali pokeristici hanno lanciato un’idea provocatoria e sognante: il poker alle Olimpiadi.
Ovviamente si tratta di uno scenario utopico, buono solo per alimentare le nostre fantasie… o forse no? In realtà il poker è già presente da molti anni alle Olimpiadi, ma non quelle più famose.
Stiamo parlando delle Mind Sports Olympiad, una manifestazione che si svolge dal lontano 1997 a Londra e che promuove tanti giochi di abilità, tra i quali appunto figura anche il poker!
Scacchi, backgammon, domino, board games… L’offerta è davvero variegata e per un patito del settore c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Tra i giocatori stranieri che ogni anno sono attirati nella capitale inglese per l’appuntamento c’è sempre anche il nostro Dario De Toffoli, esperto di giochi e autore di alcuni importanti libri in italiano sul poker.
Tempo fa, dopo una vittoria alle ISOP di Nova Gorica, De Toffoli ci aveva già raccontato di aver scoperto il poker proprio in un torneo a Londra nella variante Omaha.
Ebbene, quel torneo era organizzato delle Mind Sports Olympiad che ha inserito il poker nella propria offerta quasi dalle origini.
Ecco cosa ci racconta a riguardo De Toffoli: “Era il 1998 e si disputava la seconda edizione delle MSO. Io conoscevo le regole del poker ma non ci avevo mai giocato. Partecipai a un Omaha da 20 persone e vinsi anche una medaglia.
Il poker alle MSO si gioca a livello davvero amatoriale. Non ci sono nemmeno i dealer e neanche i premi in denaro. I pro si scandalizzerebbero. Giochiamo solo per divertimento, per i punti delle classifiche e per le medaglie.
Ogni sera comunque viene proposta una variante diversa, questo è molto bello per noi appassionati di giochi che amiamo provare sempre cose nuove.
Le MSO negli anni si sono infatti evolute come un appuntamento imperdibile per quelli che vogliono cimentarsi in tante discipline.
Hanno introdotto anche il Pentamind e il Decamentathlon, dove vengono premiati i più bravi in cinque o dieci giochi diversi.
Io nell’edizione 2016 che si è appena conclusa mi sono piazzato 7° nel Pentamind (migliore tra i Seniors) anche grazie ad una medaglia d’argento ottenuta proprio nel poker“.
Spulciando le classifiche e l’albo d’oro delle varie competizioni MSO, abbiamo scoperto che Dario De Toffoli è terzo assoluto per numero di medaglie in 20 edizioni, dietro solo agli inglesi Pearce e Hebbes.
Nel 2008, quindi sei anni fa, il nostro De Toffoli si è laureato ‘campione mondiale amatoriale‘ nel torneo di poker, anche se minimizza il risultato, ridendo: “Non mi sento davvero un campione mondiale“.
Le MSO di Londra in questa edizione hanno segnato nuovamente buoni numeri (oltre mille iscrizioni) dopo un periodo di scarsa affluenza.
De Toffoli, così come molti altri giocatori, si augura che la manifestazione possa crescere in futuro: “Nel giro di un paio d’anni potrebbero diventare molto famosa a livello internazionale.
Io non manco mai, è bellissimo poter gareggiare contro decine o centinaia di persone di tutte le età e di varie nazionalità, anche se la maggior parte ovviamente è inglese.
In questa edizione per esempio ho sfidato a domino un 92enne che è stato eroe della seconda guerra mondiale. Intercettava i messaggi in codice dei nemici ed è stato il primo uomo a scoprire che la guerra era finita“.
Per la cronaca, abbiamo contattato De Toffoli ieri proprio nel giorno in cui è ritornato da questa full immersion di nove giorni nella capitale britannica.
Sui social ha postato diverse foto e resoconti dei vari tornei, dove si è fatto valere come al solito (insieme ad altri amici italiani) anche se con qualche momento di stanchezza.
Tra le altre cose, De Toffoli ha riconquistato dopo sei anni il titolo mondiale nel gioco ‘Hare and Tortoise’, storico titolo degli anni ’70. Ecco qui il suo ottimo bottino di medaglie MSO…