Bluff, collusion, trash talking e fake tell: ecco le mosse dei pokeristi all’asta del fantacalcio

Poker e fantacalcio sono sicuramente due passioni che accomunano molti dei nostri lettori.

Un paragone piuttosto pertinente tra questi due fantastici giochi l’aveva già fatto Alessandro Ruta in una nostra intervista di qualche anno fa.

Oggi vi riproponiamo il confronto anche perché sicuramente tanti di voi in questi giorni hanno partecipato alla fatidica asta del fantacalcio o si stanno preparando per affrontarla a breve.

Il calciomercato finalmente è finito e dunque la stagione calcistica entra nel vivo. Siete d’accordo con noi se affermiamo che un giocatore di poker ha qualche vantaggio in più durante l’asta con gli amici?

Del resto le dinamiche al tavolo sono abbastanza simili. Se ci pensate, ogni calciatore da assegnare è come il pot di una partita a a poker.

Lo vince chi ha il coraggio di fare più rilanci facendo foldare gli altri. C’è chi gioca più aggressivo e chi più chiuso, puntando solo sulle proprie mani preferite o suoi calciatori preferiti.

La gestione del budget all’asta ricorda inoltre il calcolo di odds del poker. Quanto bisogna spendere in percentuale per un portiere o per un attaccante senza esagerare?

Higuain è come A-A ma non conviene investire tutto il proprio stack su di lui sapendo che comunque non abbiamo il 100% di probabilità di vittoria. Possono sempre scoppiarci con una scala runner-runner o un brutto infortunio…

Insomma, vi conviene stare attenti se avete un pokerista nella vostra lega di fantacalcio. Ecco una utile guida con le mosse che possono usare contro di voi:

IL BLUFF – È una delle componenti principali nel poker ed esiste anche nel fantacalcio. Tra i calciatori con maggiore appeal mediatico non tutti rispondono alle aspettative. Cercate di annusare le possibili delusioni (oppure i pupilli dei nostri avversari) e alzate il loro prezzo all’asta, simulando interesse. Bisogna solo sperare poi di non restare fregati e di beccarseli in rosa.

I FINTI TELL – Se possiamo simulare interesse per giocatori che invece vogliamo lasciare agli altri, il contrario può avvenire con i nostri obiettivi. Quando chiamano un buon giocatore dobbiamo rilanciare, ma senza far capire magari che siamo disposti a salire tanto per averli…

I MINI RAISE – All’asta è importante capire se conviene fare piccoli rilanci (utili anche per innervosire l’avversario) o rilanci decisi. Quando spariamo un raise consistente i nostri avversari potrebbero intimorirsi e foldare… oppure potrebbero capire che adoriamo quel calciatore e che possono tranquillamente alzare il prezzo ancora un po’… Meglio evitarlo!

LE TANKATE – Le aste per alcuni giocatori importanti sicuramente non si svolgono nel giro di pochi secondi. Prendetevi perciò tutto il tempo che vi serve per riflettere su certe scelte. I top player non sono tantissimi. Considerate bene le rose degli avversari e i loro crediti residui. Cercate di indovinare le intenzioni altrui.

IL TRASH TALKING – Un furbacchione ad un certo punto esclama: “Ma dai, Benatia non giocherà mai titolare nella Juve“. E invece poi se lo aggiudica proprio lui offrendo più di tutti. Diffidate dai commenti e dalle analisi tecniche dei vostri avversari. A volte stanno cercando solo di confondervi e di farvi sbagliare.

LA COLLUSION – Anche nel fantacalcio qualcuno gioca sporco! Prima dell’asta ci possono sempre essere accordi segreti tra gli amici più scorretti. C’è chi promette di non offrire per Pavoletti in cambio di Belotti e via dicendo. State attenti al softplay o ad altre pratiche poco carine.

LO SLOWROLL – Nelle fasi finali dell’asta c’è sempre chi ha speso troppo e chi invece ha risparmiato abbastanza per gli ultimi attaccanti. Se i crediti residui non vengono dichiarati in tempo reale, qualcuno può divertirsi in maniera subdola partecipando ad aste dove l’avversario rilancia inutilmente, visto che il suo budget non sarà mai sufficiente per vincere.