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Davide Nardelli: “Il numero dei giocatori al tavolo? Non deve influenzare i nostri range”
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La disciplina di poker più diffusa al momento è probabilmente il Cash Game 6-Max.
Ma vi siete mai chiesti come aggiustare il proprio gioco quando ci siediamo ai tavoli five-handed di People’s, o ai nuovi tornei 8-Max di PokerStars, oppure qualche giocatore si alza e si rimane in tre al tavolo?
Probabilmente la prima cosa che vi verrà in mente saranno i range. Ad impulso verrebbe da dire che minore è il numero degli avversari al tavolo, più ampi dovranno essere i nostri range, ma siamo sicuri che sia proprio così?
A metterci la pulce nell’orecchio è stato Davide “Sheah18” Nardelli, che in un commento su Facebook ha asserito il contrario, spiegando che giocare 5-handed equivale a giocare 6-max foldando sempre da UTG.
Incuriositi dal discorso abbiamo deciso di approfondire l’argomento con lui:
“Ovviamente quel commento semplifica un po’ il discorso affrontando solo discorsi come scelta e valutazione del range, ma ci sono anche altre cose da prendere in considerazione, ad esempio la frequenza con cui pagheremo i blinds, che sappiamo essere le posizioni da cui facciamo negativo. La gente su quel commento diceva che avrebbero dovuto cambiare i range, ma non è assolutamente così.”
D’accordo, tra tavoli da 6 e tavoli da 5 magari non c’è questa gran differenza, cambia solo la questione UTG -che può anche essere considerata di scarsa rilevanza visto il minor numero di mani che si giocano da quella posizione.
Ma se continuiamo questo “algoritmo”, allora i tavoli 4-handed saranno come un 5-handed foldando sempre dalla prima posizione, così come i 3-handed verso i 4-handed… e si rimane in gioco solo con le due posizioni da dove si perdono soldi (blinds). Non molto convincente. Forse da 4 o 3 giocatori i range devono cominciare a cambiare?
“Ni. Bisogna tenere in considerazione che la rake sposta più di quello che si pensa. Ad esempio se credo di avere un winrate close to even difendendo 22 in 3-way da BTN vs. 3-bet di BB -dove even significa fare -200bb/100 considerando un raise 2×- non considero la rake, e pochi la considerano quando studiano queste dinamiche con il solver. Se la considerassimo va a finire che è sempre meglio foldare. Ovviamente è solo un esempio, serve a rendere l’idea.”
Ok ok allora non è il range quello che cambia… ma cos’è? Non è possibile che tutto rimanga invariato al calare del numero degli avversari al tavolo, ovviamente da alcune posizioni vinceremo sempre di più!
“Allora, il discorso è di tipo qualitativo più che quantitativo. Cominciamo con un esempio: supponiamo che da MP quando sono first raiser ho 20bb/100. In un 6-max non potrò sempre rilanciare, perché se pensiamo che UTG apre il 15% delle volte allora il mio ev di unopened si realizza l’85% delle volte mentre in un 5-max si realizza il 100% delle volte, e indirettamente aumenta il mio winrate.
Supponiamo ora che il mio winrate da BTN in un 5-max sia di 40bb/100 dove la maggior parte è dato da quando open-raiso. Questo accadrà solo quando sia MP che CO foldano, mentre in un 3-way sarà sempre così, quindi posso sempre realizzare il mio winrate. I range non cambiano ma il winrate sì. Questo discorso può essere fatto “al contrario” anche se ci spostiamo verso il full ring, dobbiamo solo capire se il fatto che gli altri foldano o meno compensi in positivo o negativo il nostro winrate.”
Riassumendo, i range restano gli stessi ma le occasioni aumentano, e con esse il nostro winrate. E i nostri bb/100 dai blinds come vengono influenzati dalla cosa?
“Per i blinds non cambia nulla, perché tanto il BTN ha Raise First In (RFI) 50: se apre EP o MP o CO i blinds dovranno comunque affrontare l’apertura, e se non apre nessuno di questi apre comunque il BTN 50. Le volte che dovranno fronteggiare un raise quindi saranno pari al massimo RFI al tavolo, e per questo motivo non cambieranno nemmeno i range di steal e resteal di bvb.“